Incendio al Poligono di Persiceto
Si prospetta di nuovo l’arrivo di container a San Giovanni in Persiceto. Ospiteranno le Poste che avevano sede nel centro commerciale ‘Il Poligono ‘ di via Bologna. Danneggiato gravemente dal violento incendio del due marzo scorso. Rogo che si è innescato nel mercatone cinese al piano terra. Container o moduli prefabbricati che dir si voglia sono già presenti nel territorio persicetano. E sono quelli delle scuole elementari che sono stati sistemati nei pressi dell’ospedale santissimo Salvatore per permettere ai bambini di andare a scuola. La loro scuola, Quaquarelli, è rimasta danneggiata dal terremoto del 2012, e deve essere rinforzata. Ma si cercano soluzioni anche per i commercianti del Poligono visto che per un lungo periodo di tempo – si pensa almeno due anni – non potranno rientrare nei loro negozi. L’incendio ha devastato parte della struttura del centro commerciale e i danni sono così importanti che si prospetta come detto la chiusura al pubblico per lungo tempo.
“Non ci sono problemi di pubblica incolumità – ha detto il sindaco Renato Mazzuca – ma purtroppo sono presenti ingenti danni all’immobile. Sarà necessario abbattere la parte posteriore dello stabile poiché i tecnici hanno stabilito che le fiamme l’hanno definitivamente compromessa. L’accesso alla struttura è attualmente vietato ma si stanno autorizzando accessi protetti e mirati per permettere alle attività interessate di trasferire i materiali e le attrezzature lavorative. Questo permetterà la ripresa dell’attività in un altro luogo che stiamo valutando. La magistratura sta indagando sulle cause dell’incendio, sulle vie di fuga e sul funzionamento del sistema antincendio. Ma attualmente non è possibile rilasciare un certificato di prevenzione incendio per le attività non direttamente interessate al rogo. Perché, visto che si tratta di una struttura unica, l’edificio rimarrà inagibile nella sua totalità”. “È difficile – aggiunge il sindaco – quantificare esattamente i tempi di ripresa del Poligono. Ma si possono ragionevolmente stimare in circa un paio d’anni prima di riaprire le attività in quel luogo”.
Pier Luigi Trombetta