Cereali, in Emilia Romagna un grande polo produttivo da un milione di quintali
Si aprono nuovi, interessanti, orizzonti sotto il profilo tecnico-agronomico e commerciale per i produttori di cereali operanti nella pianura a Nord di Bologna con l’accordo siglato tra la cooperativa Cesac di Conselice (Ra) e il Consorzio dei partecipanti di San Giovanni in Persiceto (Bo) per la gestione del Centro di Stoccaggio di San Matteo della Decima (Bo).
“Con questa intesa, operativa dal 1° giugno – dichiara il presidente Stefano Andraghetti – Cesac, aderente a Confcooperative e ad Apo Conerpo, garantirà il ritiro e la commercializzazione dei cereali dei soci conferenti ai quali fornirà inoltre un’ampia gamma di servizi moderni e innovativi. Tra questi, la vendita di concimi ed antiparassitari, ma anche la consulenza tecnica e la firma di nuovi contratti di coltivazione sia per le produzioni cerealicole che per le orticole. E, ancora, l’impegno a realizzare assieme nuovi progetti per la ricerca”.
“Tutto ciò – sottolinea il presidente del Consorzio dei partecipanti, Vittorio Cocchi – con l’obiettivo di ottenere, tra l’altro, rese superiori e migliorare costantemente la programmazione colturale delle aziende agricole, sviluppando l’azione svolta già da lungo tempo dalla Partecipanza”.
“Fin dalle sue origini, che risalgono al Medioevo, infatti, – prosegue Cocchi – questa associazione agraria ha sempre considerato l’adozione di tecniche agronomiche innovative, in grado di aumentare qualità e quantità delle produzioni, uno dei pilastri della propria attività. Nel pieno rispetto di quella clausola “ad meliorandum”, che prevedeva l’impegno della antica comunità persicetana a bonificare e coltivare i terreni paludosi e prativi ottenuti in enfiteusi, sancita nel XII° secolo dall’Abate di Nonantola e dal Vescovo di Bologna”.
Tornando ai giorni nostri, la collaborazione tra Cesac e Consorzio dei partecipanti consentirà alla cooperativa romagnola di consolidare ulteriormente il settore dei cereali raggiungendo, quest’anno, un conferimento di circa un milione di quintali, in sensibile aumento rispetto ai 700.000 quintali del 2014, così suddivisi: grano duro 330.000 quintali, grano tenero 200.000, mais 200.000, sorgo 160.000, soia 30.000, orzo 20.000, altri cereali 60.000.
I conferimenti comprendono anche 440.000 quintali di orticole e 70.000 di uva.
“Questo accordo – afferma Stefano Andraghetti – si inserisce nell’ambizioso programma di investimenti avviati dal Cesac negli ultimi anni, caratterizzati da una profonda crisi economica, per aumentare ulteriormente la propria competitività e garantire ai numerosi agricoltori associati sicurezza e reddito, puntando con decisione sulla diversificazione e l’innovazione di prodotto”.
“Una scelta vincente – prosegue Andraghetti – che ha portato la cooperativa di Conselice a raggiungere una posizione di grande rilievo in numerosi settori (dalla cerealicoltura all’orticoltura, dalla vinificazione alla mangimistica, fino alle agroforniture e all’impiantistica per l’agricoltura) e a superare i 56 milioni di euro di fatturato. I soci sono 1.200, i dipendenti 200, gli stabilimenti 8”.
“L’importante intesa siglata in questi giorni con il Cesac – sottolinea il presidente del Consorzio dei partecipanti, Vittorio Cocchi – si inserisce nelle politiche di concentrazione dell’offerta, sempre più necessarie per rispondere alle sfide del mercato globale, e al tempo stesso consente di raggiungere una più efficiente programmazione produttiva ed una sempre maggiore razionalizzazione delle vendite.
“Grazie alla pluriennale esperienza della cooperativa romagnola potremo offrire alle aziende agricole del territorio servizi sempre migliori e un’assistenza tecnica ancora più mirata ed efficace. Aspetti estremamente importanti, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo a causa della pesante crisi economica”.
Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Simona Caselli, “con l’accordo viene premiata l’aggregazione che unisce il dinamismo imprenditoriale al grande patrimonio della Partecipanza di San Giovanni in Persiceto, che affonda le sue profonde radici nella storia e nella cultura”.
L’assessore esprime grande plauso anche per l’impegno di ricerca e innovazione previsto da questa intesa, in particolare in campo orticolo, che rappresenta una delle chiavi per lo sviluppo in agricoltura.