Patto per il Lavoro e per il Clima, primo rendiconto sulle cose fatte

La dinamica positiva dell’economia regionale nel biennio 2021-22 che ha consentito di recuperare il livello pre-pandemico di Pil reale.

Il progresso compiuto dal sistema regionale rispetto a dispersione scolastica (9,9%) e NEET, giovani che non studiano e non lavorano, scesi l’anno scorso al 15,1% della popolazione di 15-29 anni, con l’obiettivo di portare anche loro sotto il 10%.

Il contrasto alle diseguaglianze territoriali, sociali, di genere e generazionali, che la crisi del 2020 ha acuito, con i dati recenti – fra cui quello sulla popolazione in condizione di rischio povertà o esclusione sociale scesa all’11,2% – che, in generale, mostrano una tenuta del sistema regionale.

E ancora, l’attrattività dell’Emilia-Romagna: gli ultimi dati Istat evidenziano per il 2022 un miglioramento complessivo del mercato del lavoro regionale, con la disoccupazione al 5% e l’occupazione in risalita, anche se non ancora sufficiente a riportare gli indicatori fondamentali ai livelli pre-pandemici; e l’export regionale arrivato a 84,1 miliardi di euro a valori correnti, il 13,5% di quello italiano, ponendo l’Emilia-Romagna ancora una volta in testa alle classifiche nazionali.

Sono alcuni dati del monitoraggio discusso al tavolo del Patto per il Lavoro e il Clima riunito la scorsa settimana in Regione per condividere un primo rendiconto del Patto stesso, siglato nel dicembre del 2020 dalla Regione con tutte le parti sociali.

I numeri sono stati presentati dal sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, presenti il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, la vicepresidente, Irene Priolo, e gli assessori allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e al Bilancio, Paolo Calvano.

Occasione per fare il punto non solo sul monitoraggio dei principali indicatori di posizionamento del territorio, ma anche per un bilancio organico del lavoro del tavolo dei firmatari di questi due anni, condividere una puntuale ricognizione delle azioni e delle risorse riferite al 2021.

Nonché delle leve finanziarie a disposizione per raggiungere gli obiettivi condivisi, tra fondi europei, oltre 3 miliardi di euro, e risorse PNRR, al momento pari già a 6,8 miliardi. Il tutto per un Piano degli investimenti che ammonta ad oggi a quasi 20 miliardi di euro.

A partire dalla sottoscrizione avvenuta il 14 dicembre 2020, il Tavolo si è riunito 18 volte. Oggetto di confronto e condivisione sono stati tutti i principali documenti di programmazione regionale, le pianificazioni settoriali, ma anche alcune leggi, come quella per l’attrazione, permanenza e valorizzazione dei giovani talenti ad elevata specializzazione in Emilia-Romagna.

E, soprattutto, importanti accordi operativi su temi ritenuti strategici. Tra questi, nel corso del 2021 il Patto per la semplificazione e nel 2022 il Patto dedicato alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Da ultimo ha preso avvio un terzo focus dedicato al lavoro sociale, con l’obiettivo di “generare innovazione sociale, promuovere nuova occupazione e sviluppare ulteriori sinergie col Terzo settore, qualificando il lavoro sociale e valorizzandone progettualità e capacità di iniziativa”.

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