Supermercati “U2” in crisi: i sindacati si appellano al Ministero dello Sviluppo Economico

Il Ministero dello Sviluppo Economico convochi un tavolo di crisi per la preoccupante situazione dei supermercati che fanno capo alla società “Armonie”.

La richiesta è stata formalizzata nei giorni scorsi in una lettera delle Segreterie nazionali di Fisascat Cisl, Filcams e Uiltucs indirizzata alla Struttura ministeriale per le crisi d’impresa, in ragione della presenza di 28 punti vendita tra Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Piemonte.

Nel bresciano “Armonie S.p.A” gestisce due supermercati, a Lumezzane e a Gardone Val Trompia. Per il primo la società ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti a causa, scrive nella comunicazione inviata alle organizzazioni sindacali e all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, della “grave situazione economica contingente”.

Fisascat Cisl riunisce i lavoratori colpiti dal licenziamento collettivo

Per fare il punto della situazione Fisascat Cisl provinciale ha incontrato le lavoratrici e i lavoratori del punto vendita di Lumezzane informando dei passi compiuti nell’ambito della procedura aperta dall’azienda.

“Abbiamo davanti a noi due mesi per verificare con l’azienda quali margini d’intervento siano ancora possibili”, ha spiegato Paolo Tempini, segretario generale della Federazione dei lavoratori del commercio della Cisl: “Nel primo contatto avuto con la società, ci è stata ribadita la precarietà della situazione economica dell’impresa che non è più in grado di garantire l’occupazione. Anche per questo è necessario iscrivere la cessazione dell’attività nel punto vendita di Lumezzane nel quadro più ampio delle difficoltà dell’azienda”.

Punti vendita senza merci e ritardi nel pagamento degli stipendi

Nella richiesta inviata al MISE si sottolinea infatti che i negozi della catena sono perlopiù sforniti di merci e che negli ultimi mesi il pagamento delle spettanze al personale dipendente sia stato effettuato con scostamenti temporali sempre più significativi rispetto ai termini contrattualmente previsti: “Ad oggi – chiarisce Tempini – non è stata pagata la retribuzione di febbraio e in qualche caso nemmeno quella di marzo”.

Mettere al centro dell’attenzione il problema occupazionale

Nel corso dell’incontro nella sede provinciale della Cisl, Carlo Ghisi, componente della Segreteria provinciale della Fisascat che segue da vicino la vicenda dei 14 dipendenti del supermercato di Lumezzane, ha informato della disponibilità manifestata dall’azienda alla salvaguardia di solo 4 posti di lavoro con il trasferimento di 2 dipendenti a Gardone e altri 2 a Selvazzano Dentro, in provincia di Padova: “Purtroppo – ha aggiunto il sindacalista – siamo in presenza di una ristrutturazione aziendale profonda che prevede la cessione in affitto di ramo d’azienda di 12 supermercati presenti nel Veneto e in Emilia Romagna, e dell’intervento di altri operatori su diversi punti vendita. Un quadro complesso che ha bisogno di un tavolo autorevole di confronto che metta il problema dell’occupazione al centro di tutto ciò che sta avvenendo”.

Esplorare ogni possibilità in alternativa ai licenziamenti

“Monitoreremo costantemente la situazione – ha concluso Tempini – cercando in tutti i modi di assicurare tutele e garanzie alle lavoratrici e ai lavoratori, esplorando ogni possibilità finalizzata alla salvaguardia occupazionale”.

cislbrescia.it

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