Arriva la vespa samurai che, nonostante il nome, non fa paura ma è di grande aiuto

Da alcuni anni la produzione di frutta dell’Emilia-Romagna e di altre regioni del Nord Italia è flagellata dai danni provocati dalla cimice asiatica comparsa da noi dal 2012 e che ha progressivamente colonizzato vasti territori e molte coltivazioni.

Purtroppo, come avviene sempre più spesso, si tratta di una specie esotica che proviene dall’Asia orientale senza competitori nel nostro ambiente: ogni specie in natura è all’interno di un complesso equilibrio in cui preda o si nutre di determinati animali o piante, per venire a sua volta predata o attaccata da altri animali.

La cimice asiatica ha trovato un ambiente ideale: un clima che tende sempre più a tropicalizzarsi, vaste colture intensive con cui ben nutrirsi e assenza di pericoli dovuti ad altri predatori.

Ora, per riportare l’equilibrio maturale e in assenza di mezzi di validi sistemi di difesa chimica tradizionale, si vuol ripagare la cimice della stessa moneta, importando un suo pericoloso parassita in grado di distruggere gran parte delle sue uova.

Si tratta della vespa samurai: il nome può forse trarre in inganno, si tratta in verità di un minuscolo insetto che appartiene sì allo stesso ordine di vespe e api, ma ha tutt’altre caratteristiche. La dimensione è di pochi millimetri, si nutre solo di polline e punge solamente le uova di cimice asiatica in cui depone le proprie uova, distruggendo così le nuove generazioni della pericolosa cimice.

Dalla prossima settimana la Regione diffonderà in tutte le zone frutticole dell’Emilia-Romagna 65.000 adulti di vespa samurai con oltre 300 siti di lancio, in modo che possano cominciare da subito ad attaccare le prime deposizioni di uova di cimice asiatica e iniziare l’opera di riequilibrio tra le due specie.

Per i non addetti ai lavori è quindi importante sapere che:

regione.emilia-romagna.it

Potrebbero interessarti anche...