In Emilia-Romagna il primo Hub regionale e nazionale per la terapia intensiva
Dopo Rimini è la volta dell’inaugurazione dei nuovi spazi di Bologna, Modena e Parma.
È l’Hub regionale e nazionale per la Terapia intensiva, a disposizione dell’Emilia-Romagna e dell’intero Paese: il progetto di Regione e ministero della Salute, annunciato nemmeno due mesi fa, a metà aprile, è già realtà, grazie a un lavoro di squadra e a un investimento complessivo di 26 milioni di euro.
Articolato su 6 strutture ospedaliere e ospedaliero-universitarie del territorio – a Bologna, Modena, Parma e Rimini- rafforza il sistema sanitario regionale, pubblico e universalistico, aumentando la dotazione complessiva di 146 nuovi posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva: spazi utilizzabili da subito per curare pazienti in situazioni critiche che richiedano questo tipo di assistenza specialistica nell’ambito dell’attività ordinaria, e ai quali ricorrere per gestire un’eventuale nuova ondata epidemica di pazienti Covid, provenienti anche da altre regioni, o qualsiasi altra emergenza.
Con la concreta possibilità che possano ospitare parte dei pazienti ancora oggi ricoverati in terapia intensiva in reparti Covid di altri ospedali, permettendo a tali strutture di tornare appunto all’erogazione di servizi e prestazioni fornite prima dell’emergenza.
Una Rete territoriale sviluppata all’interno dei nosocomi esistenti, che si integra in essi ed entra a pieno titolo negli spazi operativi della sanità emiliano-romagnola e italiana, dislocata all’Ospedale Infermi di Rimini (34 nuovi posti letto di terapia intensiva), al Policlinico Sant’Orsola (14) e all’Ospedale Maggiore di Bologna (34), al Policlinico di Modena (30) e all’Ospedale Civile di Baggiovara (18), sempre a Modena, e all’Ospedale Maggiore di Parma (14).
Vanno poi considerati i 45 posti letto di terapia intensiva creati nella provincia di Piacenza, una delle aree più colpite in Italia, durante la crisi da Coronavirus, che diventano strutturali all’interno della sanità regionale pubblica.
Dei 26 milioni investiti, 5 milioni sono fondi raccolti con la campagna regionale “Insieme si può”, che ha visto tantissimi cittadini, imprese, fondazioni, istituti bancari fare donazioni e per la quale si sono prestati numerosi testimonial fra giornalisti, attori, musicisti e cantanti, sportivi, ricercatori (è in corso di ultimazione la realizzazione del portale dedicato con la rendicontazione di tutte le risorse e del loro utilizzo).
È stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, insieme al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a visitare alcuni dei punti dell’Hub delle Terapie intensive: la giornata è iniziata in mattinata all’Ospedale Maggiore di Bologna, per proseguire all’Ospedale di Baggiovara (Mo) e, nel primo pomeriggio, al Maggiore di Parma.
A chiudere il programma, Piacenza, per recarsi al Pronto Soccorso e per l’incontro con il personale sanitario, per settimane, encomiabile, sempre in prima fila – come ha detto Bonaccini: “Siete stati l’orgoglio dell’Emilia-Romagna, non lasceremo solo questo territorio” – e infine in Comune.
Con il ministro e il presidente della Regione, presenti nelle varie tappe anche l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, la vicesindaca Valentina Orioli a Bologna e i sindaci Gian Carlo Muzzarelli a Modena, Federico Pizzarotti a Parma e Patrizia Barbieri a Piacenza.
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