Alluvione Reno, Piccinini (M5S): “Da Regione e PD ricostruzione inverosimile”
ALLUVIONE RENO, PICCININI (M5S): “DA REGIONE E PD RICOSTRUZIONE INVEROSIMILE. COSTRETTI A PRESENTARE UN ESPOSTO ALLA MAGISTRATURA”
Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, commenta la relazione della Giunta sull’alluvione del 2 febbraio scorso: “Ancora nessuna spiegazione sul ritardo dei lavori. Incredibile che si cerchi di scaricare la responsabilità sul nuovo Governo”.
“Oggi in aula il PD ha superato se stesso sostenendo che la causa che ha portato all’alluvione del 2 febbraio scorso a Castel Maggiore è responsabilità del nuovo Governo che avrebbe, secondo loro, tagliato dei fondi per combattere il dissesto idrogeologico. A parte la falsità di questa affermazione è incredibile come la maggioranza che governa questa regione continui a sfuggire da ogni responsabilità riguardo alla rottura dell’argine di Passo Pioppe, evitando scientificamente di ammettere che la vera causa di quanto è accaduto altro non è che il ritardo abissale con il quale sono stati portati avanti i lavori di consolidamento dell’argine. Lavori per i quali erano già stati stanziati 220 mila euro, in parte anche spesi proprio alla vigilia del 2 febbraio, e che ci hanno messo 3 anni per partire tra lungaggini burocratiche, superficialità, sottovalutazione del rischio e mancati controlli dei quali, a nostro avviso, il principale responsabile è il presidente Stefano Bonaccini nella sua veste di commissario contro il dissesto idrogeologico”. È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’informativa che questa mattina la Giunta ha tenuto in Assemblea Legislativa sull’alluvione che ha colpito la zona di Castel Maggiore lo scorso 2 febbraio. “Visto che Bonaccini non ha voluto essere in aula per non meglio precisati impegni istituzionali, è toccato all’assessore Gazzolo cercare di arrampicarsi sugli specchi pur di non ammettere le responsabilità di quanto accaduto – aggiunge Silvia Piccinini – In aula abbiamo assistito a una ricostruzione che non ci ha convinto e che, soprattutto, non spiega nel dettaglio il perché del ritardo, di ben tre anni, nella partenza dei lavori sull’argine che poi ha ceduto. Ritardo che la Giunta, incredibilmente, ha cercato di individuare nella difficoltà nell’adeguamento al nuovo codice degli appalti entrato in vigore nel 2016. Questo significa che tutte le gare, tutti gli interventi già programmati che hanno riguardato il rischio idrogeologico e non, in quel periodo, hanno subito uno stop di mesi come è stato per l’argine di Passo Pioppe? Su questo aspetto continua a non esserci chiarezza da parte della Regione. Ecco perché avevamo chiesto l’avvio di una Commissione d’inchiesta da parte dell’Assemblea Legislativa proprio per analizzare nel dettaglio tutti quei punti che nella ricostruzione fatta dalla Giunta restano ancora molto oscuri. Richiesta che però il PD ha bocciato preferendo scaricare ogni responsabilità di quanto accaduto addirittura sul Governo con un ragionamento che va oltre i confini della realtà. A questo punto – conclude Silvia Piccinini – davanti al muro di gomma che la Regione e il PD stanno cercando di alzare su questa vicenda non ci resta che chiedere alla magistratura di occuparsi del caso. Per questo già nelle prossime ore depositeremo un dettagliato esposto alla Procura. La verità deve venire a galla. Ed è incredibile che proprio una sindaca PD di uno dei Comuni alluvionati si dica addirittura contraria all’intervento della magistratura: di che cosa ha paura? Che emerga la verità? O che si indaghi sui veri responsabili di quanto accaduto?”
Ufficio Stampa M5S
Regione Emilia-Romagna