Marelli Crevalcore: una Vertenza Modello
Oggi (8 agosto ndr) presso il Mimit si è tenuto un incontro per fare il punto della situazione di una importante vertenza che, partita dalla decisione della multinazionale di chiudere lo stabilimento di Crevalcore, ha visto una risposta di mobilitazione straordinaria di lavoratrici e lavoratori e di un intero territorio e delle sue istituzioni, con capofila la regione Emilia Romagna, che ha portato l’insediamento di un tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Salvaguardia occupazionale e tenuta industriale con continuazione della produzione sono stati gli obiettivi che ci siamo posti fin dall’inizio.
Con Marelli si è trovato un accordo su un piano sociale che di fatto non ha comportato nessun licenziamento, per 40 lavoratori si è condivisa una modalità di trasferimento volontario in altri siti del Gruppo e 27 sono stati accompagnati alla pensione o inseriti in un percorso di ricollocazione incentivata e volontaria.
Il piano industriale di Tecnomeccanica, unitamente al sostegno di Invitalia, permetterà già dal prossimo 19 agosto di ripartire con la produzione ed entro gennaio 2025 è prevista la saturazione a pieno regime dei 152 dipendenti che nei prossimi giorni effettueranno il passaggio formale con il nuovo imprenditore.
Riteniamo l’intera gestione della vertenza da parte di tutti gli attori intervenuti come un esempio e modello virtuoso, per via del costante confronto in sede ministeriale durante tutte le sue fasi, che di volta in volta hanno visto il coinvolgimento e il voto delle lavoratrici e dei lavoratori, specialmente quando vi era da valutare i possibili investitori e relativi piani industriali.
L’auspicio è che la modalità con la quale si è gestita la vertenza possa essere replicata nelle molteplici situazioni di crisi che stanno investendo l’intero settore, non ultima la vicenda che interessa Industria Italiana Autobus, che sarà affrontata presso il Ministero già nei primi giorni di settembre.
La tenuta del sistema industriale del nostro Paese è una priorità e tale deve essere considerata da tutti: imprese, Confindustria, politica e istituzioni, a partire dal settore automotive oggi in enorme sofferenza.
Come Fiom esprimiamo soddisfazione per la conclusione di questa complicata vicenda, soddisfazione riconosciuta anche dalle lavoratrici e dai lavoratori che nelle votazioni delle Rsu tenutesi lo scorso 24 luglio hanno votato a maggioranza la nostra organizzazione.”
Lo dichiarano oggi al termine dell’incontro Samuele Lodi, segreteria nazionale Fiom Cgil Nazionale e responsabile settore Mobilità, Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale del Gruppo per la Fiom-Cgil e Mario Garagnani della Fiom-Cgil di Bologna.
dalla pagina Fb Cgil Bologna