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A Le Budrie si ricorda Santa Clelia Barbieri

Tantissimi fedeli e pellegrini provenienti da tutta Italia si recheranno nei prossimi giorni al Santuario del Le Budrie (via Budrie 95) per ricordare l’anniversario della morte di Santa Clelia Barbieri, giovane catechista vissuta nella località persicetana a metà dell’Ottocento, beatificata nel 1968 e santificata nel 1989. La venerazione della Santa è molto forte nel bolognese e non solo, il santuario è infatti meta di visite e pellegrinaggi da tutta Italia durante tutto l’anno.
Il programma prevede per venerdì 12 luglio alle ore 20.30 la Santa Messa presieduta da Monsignor Ermenegildo Manicardi, vicario generale della Diocesi di Carpi.
Sabato 13 luglio, ricorrenza della morte della Santa, la giornata inizia alle ore 7.30 con la celebrazione delle Lodi. Alle ore 8 si tiene la Santa Messa presieduta da Monsignor Giovanni Silvagni, vicario generale della Diocesi di Bologna. Alle ore 10, Santa Messa presieduta da Don angelo Baldassarri, vicario episcopale per il settore Comunione. Alle ore 16 è prevista l’Adorazione eucaristica, alle ore 18 la celebrazione dei Vespri e la benedizione eucaristica, presieduta da Monsignor Stefano Ottani, vicario generale della Diocesi di Bologna. Alle ore 20 segue il Santo Rosario e alle ore 20.30 la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (possono concelebrare tutti i sacerdoti che lo desiderano). Per tutta la giornata vari confessori saranno a disposizione dei fedeli.
Chi è Clelia Barbieri
Clelia Barbieri nasce a Le Budrie di San Giovanni Persiceto il 13 febbraio 1847. Nel 1862 entra fra le “Operaie della dottrina cristiana”, attraverso il servizio catechistico chiarisce la sua vocazione ed elabora un piano di vita con un progetto contemplativo e apostolico -“Riuniamoci insieme per vivere una vita raccolta e fare del bene” dice lei stessa- ideando una nuova forma di vita comune basata sul Vangelo. Il 1° maggio 1868 si costituisce il piccolo “ Ritiro della Provvidenza” nella “casa del maestro”. Nonostante il periodo storico acuto e travagliato a causa del passaggio dal dominio pontificio allo Stato unitario italiano, il 1° maggio 1868 Clelia e le sue amiche riescono a realizzare il loro progetto. È l’inizio della famiglia religiosa di Clelia Barbieri che, in seguito, diventerà la congregazione delle “Suore Minime dell’Addolorata”. Il gruppo cresce presto e attorno a esso anche il numero dei poveri, dei malati, dei ragazzi e ragazze da catechizzare e istruire. A poco a poco la gente vede Clelia come una guida, una maestra nella fede, e comincia a chiamarla “Madre” nonostante abbia solo 22 anni. La tisi, malattia con cui Clelia convive da quando aveva 20 anni, esplode violenta appena due anni dopo la fondazione della congregazione. Il 13 luglio 1870 Clelia muore profetizzando: “Io me ne vado ma non vi abbandonerò mai… Vedi, quando là in quel campo d’erba medica accanto alla chiesa sorgerà la nuova casa, io non ci sarò più… Crescerete di numero e vi espanderete per il piano e per il monte a lavorare la vigna del Signore.” La profezia di Clelia si è avverata. La Congregazione delle Suore Minime dell’Addolorata si è sviluppata e continua a svilupparsi: è diffusa in Italia, in India, in Tanzania e in Brasile. Il 27 ottobre 1968 Clelia viene proclamata Beata da Paolo VI. Il 9 aprile 1989 Giovanni Paolo II la proclama Santa alla Chiesa universale.
Maggiori informazioni sul Santuario di Santa Clelia Barbieri
Per informazioni sulla congregazione e su Santa Clelia Barbieri: Suore Minime dell’Addolorata tel. 051.950125, minimecasamadre@libero.it, www.minimesantaclelia.it
Ufficio stampa Comune Persiceto
Gianluca Stanzani:
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