“I teatri storici non sono solo monumenti a ricordo di ciò che è stato un tempo, e non rappresentano solo modelli architettonici datati che si vorrebbe mantenere nel tempo. I teatri storici, spesso collocati nei centri delle città e dei paesi, sono a tutti gli effetti parte di essi: sono piazze coperte che hanno visto crescere e svilupparsi una comunità. Sono storici non perché presenti da tempo, ma perché contengono e perciò raccontano gli avvenimenti storici di una comunità”, commenta il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Luca Cuoghi, relatore del progetto.
Questo lo spirito guida che ha portato alla stesura del progetto di legge approvato oggi dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, il cui titolo per esteso è “Sostegno alla riapertura delle sale cinematografiche e dei teatri storici”, ma che si è deciso di denominare “Carani”, in onore dello storico Teatro di Sassuolo.
La nostra regione vanta una ricca storia teatrale che si riflette nei suoi teatri storici, testimonianze preziose del passato e gioielli culturali da preservare. In un momento in cui l’arte e la cultura sono più importanti che mai, e in un contesto come quello italiano, ricchissimo di storia, è fondamentale sostenere e proteggere le nostre perle per garantire un futuro prospero per le generazioni a venire.
Grazie a questa legge avremo il sostegno in termini economici da parte della Regione Emilia-Romagna nella riapertura dei teatri e cinematografi storici chiusi da lungo tempo: 500.000 euro in tre anni che andranno a coprire quegli aspetti legati alla ristrutturazione degli immobili ed ai necessari adeguamenti tecnologici e di sicurezza, nonché quelli connessi al riavvio delle attività di pubblico spettacolo.
“Il Carani rappresenta in tutto questo l’emblema della rinascita – continua Luca Cuoghi – Con diverse successione ereditarie alle spalle, che ne hanno frammentato la proprietà, e senza manutenzione, il nostro teatro ha iniziato a dare segni di cedimento, fino al crollo di un controsoffitto che ne ha causato la chiusura definitiva poco meno di dieci anni fa; e dopo quel controsoffitto sono emerse le grandi carenze che gravavano sul teatro ed in particolare la mancanza di un adeguamento sismico e di sicurezza antincendio. Fino a che le sorti del Carani non sono cambiate grazie ad un gruppo di cittadini, costituito in Fondazione, che ha acquistato, ristrutturato e infine donato il nuovo Carani alla città. “
“Quello che era stato un imperfetto esempio di collaborazione tra pubblico e privato è divenuto il più alto esempio di sussidiarietà: sostenere questo modello, da parte della Regione, diventa perciò strategico, perché grazie a questo si vuole incentivare altri progetti simili, su altre strutture chiuse da tempo, che racchiudono tutta la ricchezza culturale delle comunità”, conclude il consigliere sassolese di Fratelli d’Italia.
Consigliere regionale Luca Cuoghi (Fd’I)