“Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, ci obbliga ogni anno a guardare dentro l’abisso dell’umanità. Ricordiamo le vittime dell’Olocausto e l’orrore della Shoah, lo sterminio degli ebrei voluto dal nazismo nel cuore dell’Europa. E di tutti i deportati nei campi di concentramento nazisti. Una tragedia epocale, e non esistono aggettivi sufficienti a descriverla, che cancellò vita, diritti e speranze di milioni di donne, uomini e bambini e di cui anche l’Italia, con le leggi razziali fasciste del 1938, contribuì a disegnarne i più atroci confini. Farne memoria oggi vuol dire ribadire – sempre e ovunque – quell’orrore, perché non debba mai più ripetersi. E conoscere la storia, essere consapevoli di quanto accaduto, può e deve renderci capaci di respingere ogni forma di antisemitismo. Anche oggi, mentre il conflitto in Medio Oriente ha aperto una nuova, drammatica fase, l’obiettivo deve essere quello di perseguire pace, democrazia e la convivenza fra i popoli e gli Stati”.
Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in occasione della Giornata internazionale a memoria dello sterminio della popolazione ebraica e di tutti i deportati nei campi di concentramento nazisti, nel giorno in cui, nel 1945, venne liberato il campo di concentramento di Auschwitz. Un appuntamento che in Emilia-Romagna viene celebrato con una miriade di eventi, molti sostenuti anche dalla legge regionale sulla memoria.
A Ferrara, venerdì 26 gennaio, nella Sala Estense della Prefettura, l’assessore regionale Paolo Calvano parteciperà alla cerimonia di consegna delle 432 medaglie d’onore del Presidente della Repubblica agli ex internati militari e civili i nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto. Sarà presente il prefetto di Ferrara, Massimo Marchesiello.
Nell’Assemblea legislativa della Regione (Bologna, viale Aldo Moro, 50) è aperta fino al 28 febbraio la mostra “Ritorno alla Vita”, che costituisce uno degli esiti del percorso educativo sulla memoria sviluppato dall’Istituto Comprensivo 6 di Imola, in collaborazione con lo Yad Vashem di Gerusalemme. Un racconto fotografico dei sopravvissuti alla Shoah dal giorno in cui furono liberati dai campi di sterminio fino a quando riuscirono a ricostruirsi una vita degna di essere vissuta.
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