La cultura del rispetto si impara sui banchi di scuola. Sono quasi 400 gli insegnanti che nel 2023 hanno partecipato al primo corso promosso dalla Regione in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per contrastare stereotipi e violenza di genere nelle scuole superiori. Dopo il successo della prima edizione ad aprile, la scelta di replicare con una seconda, attualmente in svolgimento fino al 29 novembre.
Un impegno verso il mondo della scuola che da parte della Regione non nasce oggi. Considerando solo l’ultimo bando per promuovere le pari opportunità, sono 19.710 gli alunni, 895 le classi – dal nido alle scuole superiori – 1.903 gli insegnanti, 1.757 i genitori coinvolti in tutta l’Emilia-Romagna.
Dati che sono stati diffusi oggi a Bologna nel corso del convegno “Alleanze ed esperienze contro la violenza di genere. Solo insieme possiamo sradicarla”. Un’iniziativa con cui la Regione ha chiamato a raccolta le tante realtà attive sul territorio: Comuni, Centri antiviolenza, Consultori e pronto soccorsi, Centri per uomini autori di violenza, Terzo settore e naturalmente il mondo della scuola.
L’occasione per fare il punto sulle esperienze in corso e rilanciare l’impegno comune, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Un’emergenza da cui non è immune nemmeno l’Emilia-Romagna come racconta la cronaca e come confermano i dati dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere: le donne che hanno contattato un Centro antiviolenza nei primi 5 mesi del 2023 sono state 1.363, rispetto alle 1.118 del 2022, considerando solo 10 dei 22 Centri antiviolenza presenti in Emilia-Romagna.
Al convegno tra gli altri: Federico Amico (presidente Commissione per la parità e i diritti delle persone dell’Assemblea legislativa), Belinda Gottardi (Anci Emilia-Romagna), Cristina Magnani (presidente Coordinamento Centri antiviolenza Emilia-Romagna), Chiara Brescianini (dirigente Ufficio scolastico regionale).
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