La Città metropolitana di Bologna, nell’ambito del Piano per l’Uguaglianza, adottato in Consiglio il 13 luglio 2022 e dell’Accordo metropolitano per l’accoglienza e l’ospitalità delle donne vittima di violenza di genere, monitora l’andamento della violenza, raccogliendo ed elaborando i dati delle donne accolte nel territorio metropolitano.
Unico nel suo genere, l’Accordo, di durata quinquennale, sottoscritto nel 2015, rinnovato nel 2020, integrato nel 2021, per il periodo 2020-2024, regola l’accoglienza e l’ospitalità di donne maltrattate o che hanno subito violenza su tre livelli: ospitalità in pronta accoglienza, ospitalità in seconda accoglienza, anche ad alta intensità educativa e il livello della consulenza, ascolto e sostegno. Sono 64 i posti complessivamente messi a disposizione per l’ospitalità in pronta accoglienza e casa rifugio anche ad alta intensità educativa.
Sono state 1.121 le donne accolte nel 2022 nel territorio metropolitano di Bologna, nell’ambito dell’Accordo. Diventano così complessivamente 8.569 le donne accolte dai presidi del territorio dal 2016 al 2022.
Il 27% delle donne accolte ha un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, nel 26% tra i 30 e i 39 anni.
Nel 41% dei casi, dichiarano di avere subito violenza di tipo psicologica, nel 28% fisica, seguiti da un 17%, di violenza economica.
Sono 371 le donne che hanno preso contatto con le Forze dell’ordine prima o dopo l’attivazione del percorso con i Centri Antiviolenza e 279 le donne che hanno denunciato il maltrattante prima o dopo l’attivazione del percorso. Positivo il fatto che questi ultimi dati siano in aumento dal 2021, rispettivamente del 19% (da 311 a 371) e del 51% (da 185 a 279). Questo aumento può essere spiegato dal fatto che sempre più c’è un sistema che accoglie il racconto/la narrazione della donna e una maggior possibilità di denunciare l’uomo autore di violenza. Sono aumentati gli strumenti normativi, come ad esempio il Codice Rosse, che garantiscono una risposta tempestiva e un sistema più ricettivo nei confronti del fenomeno.
Il 56% delle donne dichiara di aver subito violenza dal partner, il 23% dall’ex partner, il 10% da un familiare, il 5% da un amico/conoscente. Pertanto, il 94%, delle donne accolte nei Centri Antiviolenza nel 2022, ha subito violenza da una persona conosciuta (partner, ex partner, familiare, amico/conoscente). Nel 2021 il 73,4% delle donne accolte dichiarava di aver subito violenza dal partner o dall’ex partner, a fronte del 79% del 2022.
Le forze dell’ordine ed i servizi sociali e sanitari hanno un ruolo importantissimo nell’orientare le donne verso i Centri Antiviolenza. Dai dati emerge che il 68% delle donne sono state inviate ai Centri Antiviolenza dai servizi del territorio (Forze dell’ordine 24%, servizi sociali 44%).
Importante mettere in evidenza che il 40% delle donne accolte ha interrotto il percorso con i Centri Antiviolenza, dato in aumento rispetto a quello dello scorso anno (31%). Dal confronto con i Centri Antiviolenza emergono più elementi che possono portare la donna ad interrompere il percorso. La mancanza di un lavoro e di una casa sono elementi fondamentali per cui la donna può decidere di ritrattare, ma anche la percezione del mancato rispetto delle aspettative di protezione immediata, che può provocare un senso di abbandono nelle donne. La ritrattazione è anche fisiologica, molto spesso si chiede aiuto in un momento di massima intensità della violenza poi si torna indietro. Importante mantenere il contatto con loro. Infine la mancanza di consapevolezza del percorso di ospitalità nelle donne e la difficoltà nell’accettare le regole già presenti nelle strutture.
Resta stabile invece rispetto allo scorso anno, il numero delle donne ospitate in pronte accoglienze e casa rifugio, 104 donne ospitate complessivamente di cui:
– 74 in pronta emergenza
– 20 in casa rifugio
– 10 in casa rifugio ad alta intensità educativa
Il report di monitoraggio si aggiunge ad altre azioni previste nel Piano per l’Uguaglianza e in fase di presentazione in questa annualità come:
– un Protocollo sull’autonomia abitativa di donne che hanno subito violenza
– un Protocollo sull’autonomia lavorativa di donne che hanno subito violenza
– un’iniziativa specifica rivolta alle nuove generazioni, con particolare riferimento alle scuole secondarie di secondo grado
Il Piano per l’Uguaglianza ha, inoltre, fra i suoi obiettivi l’aumento dei presidi per contrastare la violenza di genere: l’istituzione di un Presidio antiviolenza in ogni Comune e l’istituzione di una Stanza Rosa in ogni Distretto/Unione della Città metropolitana di Bologna.
I servizi antiviolenza presenti sul territorio metropolitano sono:
- 6 centri antiviolenza (Casa delle Donne, MondoDonna, UDI, SOS Donna, Trama di Terre, PerLeDonne)
- sportelli gestiti dai Centri Antiviolenza (28 sportelli)
- centri per uomini autori di violenza (2 centri e 1 gruppo di auto mutuo aiuto)
- stanze rosa e Punti di ascolto (4 stanze rosa e 4 punti di ascolto)
- scuole aderenti alla Rete Ecco! (24 scuole ed enti di formazione)
Insieme alle scuole che aderiscono alla Rete Ecco! Educazione, Comunicazione, Cultura delle Pari Opportunità, i servizi sono riportati anche in una mappa consultabile qui
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