Sono 135 gli impianti sportivi pubblici danneggiati dalla alluvione. Si trovano in 46 Comuni, e il totale dei danni, ancora provvisorio, arriva già a circa 24 milioni di euro.
È una prima stima dell’impatto che l’alluvione del maggio scorso ha avuto sulla rete dell’impiantistica sportiva regionale, che è stata presentata oggi alla Conferenza regionale sullo Sport, l‘organo consultivo della Regione per la promozione e la programmazione delle attività sportive, riunita alla presenza del Capo della segreteria politica della Presidenza di Giunta, Giammaria Manghi.
Il dato emerge da una ricognizione che la Regione ha realizzato in collaborazione con i Comuni colpiti, dopo gli incontri delle settimane scorse tra il presidente Stefano Bonaccini e il ministro dello Sport, Andrea Abodi.
Cosa si sta facendo
Il lavoro di ricognizione, che proseguirà, ha l’obiettivo di quantificare con precisione i danni e di descrivere dettagliatamente la situazione, Comune per Comune.
I sopralluoghi sul territorio, i colloqui con i sindaci e con gli amministratori locali delegati, e i confronti con le Federazioni e gli Enti di promozione sportiva hanno evidenziato un quadro di danni ingenti che hanno riguardato sia gli impianti veri e propri (campi in erba, campi sintetici, superfici in parquet ecc.) che hanno bisogno di un totale rifacimento, sia gli impianti di natura tecnica, in particolare quelli elettrici e di illuminazione.
Si segnalano, inoltre, danni alle attrezzature e ai materiali sportivi (porte, canestri ecc.) e danni generali alle strutture a causa del deposito di uno strato fangoso sulle superfici.
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