E’ di 8,8 miliardi di euro la prima stima, seppur ancora provvisoria, dei danni causati dalle alluvioni di maggio in Emilia-Romagna. Di questi, 1,8 miliardi riguardano gli interventi per fare fronte all’emergenza, molti dei quali già partiti in queste settimane.
Il rendiconto, come richiesto dal Governo, è stato presentato oggi, giovedì 15 giugno, a Roma al primo incontro del Tavolo permanente fra l’Esecutivo e gli Enti locali coordinato dal ministro alla Protezione civile, Nello Musumeci, e riunito a Palazzo Chigi.
A guidare la delegazione della Regione Emilia-Romagna il presidente Stefano Bonaccini. Con lui il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, la vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, e quello di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca. Questi ultimi in rappresentanza anche di Upi e Anci regionali.
“Abbiamo una prima stima di danni vicina ai 9 miliardi di euro- ha affermato Bonaccini-. Di questi 1,8 miliardi sono necessari per riparare gli argini, i reticoli e le strade prima dell’autunno. Risorse necessarie a mettere in sicurezza le comunità dal ripetersi di eventi catastrofici come quelli di maggio: in particolare fiumi e viabilità locale. Il Governo, e ringrazio il ministro Musumeci per l’incontro, valuterà tutto il materiale che abbiamo prodotto e ci riconvocherà. Si è dunque trattato di una riunione molto importante, per i dati che abbiamo fornito, ma ancora interlocutoria, un giudizio lo esprimeremo quando avremo le risposte”.
“Il tema delle risorse e dei tempi delle coperture è cruciale. Diversi sindaci- ha proseguito- ci segnalano che i funzionari fermano le ruspe perché non hanno copertura finanziaria. I primi 230 milioni di euro messi a disposizione li abbiamo già spesi. E anche sui rimborsi, vanno garantite subito famiglie e aziende: abbiamo avviato d’intesa con la Protezione civile nazionale il percorso per fare arrivare rapidamente i primi 5 mila euro, con un primo acconto di 3mila già entro metà luglio, ma ora sono necessari oltre 500 milioni per le imprese per i primi acconti da 20mila euro”.
Più in generale, poi, “dalla ricognizione di tutti gli interventi realizzati in questi anni per il contrasto al dissesto idrogeologico emergono tre cose: che negli ultimi vent’anni nel Paese sono state stanziate poche risorse nazionali per la prevenzione e molte per riparare danni; che la Regione Emilia-Romagna ha programmato e realizzato opere molto più della media nazionale, come si evince dai dati ministeriali; e che l’evento di maggio non ha precedenti e ci ha dimostrato con una terribile chiarezza che tutti i modelli sono superati e che ora è necessario aggiornarli, con un salto di qualità nella messa in sicurezza del territorio, pena ricostruire solo quello che c’era prima”.
“Alla luce di tutto- ha concluso Bonaccini– crediamo serva una pianificazione organica degli interventi, per ripartire e ricostruire. Per questo, il Governo sulla nomina del Commissario alla ricostruzione decida chi ritiene, ma faccia in fretta, ne abbiamo bisogno al più presto perché la ricostruzione deve partire adesso, non tra un anno”.
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