Puntare su ragazze e ragazzi, per costruire un presente e un futuro nuovi. Con l’approvazione oggi (15 febbraio ndr) in Assemblea legislativa, l’Emilia-Romagna ha una nuova legge regionale per attrarre e trattenere giovani talenti: persone a elevata specializzazione che qui possono trovare un lavoro, un proprio spazio professionale o di ricerca, o intraprendere un percorso di ulteriore, alta formazione. Lo stesso potranno fare i cosiddetti ‘cervelli in fuga’, per un possibile rientro dall’estero.
Giovani che, oggi più che mai, possono trovare lungo la via Emilia nuove opportunità nell’ecosistema regionale dell’innovazione, delle università e del sistema produttivo.
La Regione intende centrare l’obiettivo che si è posta attraverso diverse misure:
- agevolazioni alle imprese che assumono giovani che rientrano dall’estero o interessati a lavorare o fare ricerca in Emilia-Romagna;
- percorsi formativi personalizzati;
- percorsi di specializzazione e qualificazione attraverso una rete di master in strutture e scuole di alta formazione;
- pacchetti di servizi di welfare (nidi, scuole, alloggi, conciliazione dei tempi di vita e lavoro) per i giovani e le loro famiglie.
Attrarre in Emilia-Romagna giovani talenti e fare restare qui quelli che già ci sono, perché nati in Emilia-Romagna o venuti a studiare in regione, e agevolare il rientro di chi ha scelto esperienze all’estero, passa anche per l’offerta che arriva dalle nuove frontiere del supercalcolo, del digitale e della scienza per lo sviluppo umano.
Elementi che sempre di più caratterizzano la Data Valley dell’Emilia-Romagna, hub europeo dei Big data grazie alle Reti dei Tecnopoli, dell’Alta Tecnologia e dell’Alta Formazione, con al centro il Tecnopolo di Bologna, dove già si trovano il supercomputer europeo Leonardo e il Data Centre del Centro meteo europeo. Con uno stretto collegamento fra Atenei e sistema delle imprese.
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