Fondi UE, la Regione accelera: inizio 2023 con investimenti per 320 milioni di euro
Un piano operativo e finanziario, per il primo quadrimestre del 2023, che vale oltre 318 milioni euro. Servirà per sostenere interventi a favore di cittadini, aziende ed enti locali dell’Emilia-Romagna. Insieme a nuove opportunità sia per la ricerca sia per le imprese, da quelle manifatturiere a quelle del commercio e del turismo, sul supporto ai processi di digitalizzazione e di internazionalizzazione. A queste si aggiungono il sostegno agli Enti locali per la realizzazione di piste ciclabili e colonnine per la ricarica elettriche, alle Comunità energetiche rinnovabili e per l’attuazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile.
Altro pilastro, la formazione: dai tradizionali percorsi di istruzione e formazione professionale a quella per la transizione ecologica, digitale e i Big data, fino a quella continua e di accompagnamento di lavoratori, imprese e professionisti, nonché le borse di dottorato per le alte competenze, l’ampliamento dell’accesso ai servizi educativi 0-3 anni e i centri estivi.
La Giunta regionale – guidata dal presidente Stefano Bonaccini – nella prima seduta dell’anno ha approvato i calendari, da qui ad aprile, e le relative risorse, dei bandi e degli avvisi del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr: 122,8 milioni di euro) e del Fondo sociale europeo Plus (Fse+: 122,6 milioni), la cui pubblicazione sui portali dedicati rappresenta, in base ai regolamenti comunitari, è una delle precondizioni necessarie all’uscita.
Una programmazione – presentata dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e Formazione, Vincenzo Colla – che è stata condivisa con il Tavolo Regionale per l’Imprenditoria e con la Commissione regionale tripartita.
Nel prossimo calendario, quello che comprenderà i mesi da maggio a settembre, saranno fissati anche i bandi per gli Enti locali emiliano-romagnoli relativi alle infrastrutture verdi urbane e biodiversità così da consentire di inquadrare al meglio i due temi e le spese che potranno essere effettivamente sostenute, avviando anche un confronto con la Commissione Europea.
regione.emilia-romagna.it