Una biblioteca digitale contro le fake news: la mossa dei medici europei
Una grande biblioteca digitale di livello internazionale contro le fake news in sanità. Una sorta di ‘wikipedia’ medica dove i clinici di mezza Europa possono condividere con i pazienti informazioni affidabili e scritte in un linguaggio accessibile. Con l’obiettivo di arginare, così, la ricerca spasmodica di diagnosi (non corrette) fatte dal dottor Google o dal dottor Yahoo. L’iniziativa nasce intorno alla startup ‘Tonic App’ e alla sua piattaforma digitale destinata alla comunità medica per creare appunto una biblioteca digitale sanitaria condivisa e affidabile. Al progetto partecipano quattro associazioni italiane di sostegno a pazienti e famiglie (l’associazione Palinuro, cistite.info, l’associazione Epilessia e la Casa delle Donne di Bologna) insieme a una dozzina di loro controparti spagnole e portoghesi, per un totale di oltre 41 milioni di pazienti seguiti.
Come funziona questa biblioteca digitale? Informazioni e materiali prodotti dalle associazioni di pazienti, ma anche da enti pubblici, aziende farmaceutiche e dispositivi biomedici, vengono preventivamente esaminate e validate da un team multidisciplinare di ‘Tonic App’ che seleziona, analizza e verifica tutte le informazioni. L’applicazione, accreditata a livello internazionale, è stata creata nel 2016 in Portogallo ed è presente al momento in Italia, Francia, Spagna e Portogallo, con oltre 110.000 medici già iscritti. Ad oggi la biblioteca digitale conta già circa 300 ontenuti.
“Il rischio di disinformazione – spiegano i promotori- particolarmente elevato in ambito sanitario, ha portato a una crescente richiesta di fonti di informazione affidabili per pazienti e familiari, come anche per gli stessi operatori sanitari che li curano”. Attraverso la piattaforma di ‘Tonic App’, i medici possono condividere al momento contenuti su 75 malattie diverse, dalla prevenzione alle terapie, rispondendo anche a preoccupazioni e domande più frequenti da parte di pazienti e familiari. Ad oggi i più presenti sulla piattaforma sono medici di medicina generale, neuropsichiatri, specialisti in medicina fisica e riabilitativa, neurologi e chirurghi del cavo orale.
Per questo, la partnership europea “è un importante contributo all’alfabetizzazione sanitaria- spiega Tarcisio Levorato, presidente di associazione Epilessia- e uno strumento fondamentale per i medici per aiutare i loro assistiti ad affrontare la loro condizione, per gestire la loro ansia e anche per combattere la disinformazione che si diffonde attraverso internet e i social media in questo settore”. Per Edoardo Fiorini, presidente dell’associazione Palinuro, ‘Tonic App’ “aiuta le persone ad avere fiducia nelle informazioni che leggono su malattie e trattamenti, ma anche sugli stili di vita che possono adottare per mantenersi in salute. Le informazioni, quando veicolate dal medico, acquistano maggiore credibilità e la piattaforma digitale facilita questa condivisione”. Si tratta di “informazioni di cui i pazienti possono fidarsi, perché vengono fornite dal loro medico nel contesto di un consulto- conferma Pinho Costa- in un modo molto semplice, facilitato dalla tecnologia”.
La bibioteca digitale, continua il coordinatore, “oltre a risolvere il problema della massiccia frammentazione delle conoscenze e delle informazioni sanitarie, offre anche un insieme di strumenti necessari all’attività quotidiana dei medici per supportarli nelle decisioni cliniche e aiutarli a gestire in modo più efficiente il tempo che dedicano ai loro pazienti”. C’è ad esempio il sistema di videoconsultazione e l’area riservata per discutere di casi clinici con altri medici, oltre a strumenti di supporto alle decisioni cliniche e scale di valutazione.
Agenzia DIRE – www.dire.it