L’aumento dei biglietti dell’autobus in Emilia-Romagna dovuto ai costi sempre più elevati del carburante “sarebbe l’ultimo di una serie nel corso degli anni” ed è “l’ultima cosa da fare” non solo per il costo in sé ma perchè minerebbe ulteriormente la “credibilità del trasporto pubblico, vittima di mancati investimenti negli ultimi 20 anni”. Ne è convinto Vincenzo Paldino, presidente di Udicon Emilia-Romagna, che sottolinea come, con un’operazione del genere, si facciano desistere una volta di più i cittadini dall’utilizzo dei mezzi pubblici, soprattutto in una regione “come la nostra, con un tasso di inquinamento alle stelle e con la classifica della qualità di vita di ItaliaOggi pubblicata da qualche giorno, che ci pone per quanto riguarda l’inquinamento nelle classifiche basse della graduatoria”, ricorda nel corso di un’intervista alla Dire. In questo contesto “crediamo come associazione di tutela dei consumatori che l’ultima cosa da fare sia quella di aumentare il costo del trasporto pubblico”, e che per reagire al caro-carburante bisognerà fare “assolutamente uno sforzo per non aumentarlo, proprio per non dare il segnale che poi succede, ovvero che i cittadini si scoraggiano e qualcuno potrebbe anche decidere di utilizzare di nuovo il mezzo privato”, e “questo sarebbe drammatico”.
Resistere adesso, insomma, per far sì che non ci si torni a muovere coi propri mezzi. “Noi ci battiamo come associazione e penso che anche la Regione Emilia-Romagna e tutti gli enti siano a favore dello spostamento dei cittadini dal trasporto privato al pubblico. Non possiamo arretrare in questo modo. È una questione, insomma, che va assolutamente evitata”. Paldino accoglie poi in positivo l’impegno del sindaco Bologna Matteo Lepore a cercare risorse per evitare il rincaro del biglietto, “ci auguriamo che questa promessa venga mantenuta”.
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