La settimana scorsa Fratelli d’Italia ha scritto al Presidente Bonaccini chiedendo di riferire oggi (12 luglio ndr) in aula sulla situazione della sanità in Emilia Romagna, infatti, quella che il nostro personale sanitario ed i nostri cittadini stanno vivendo è una vera e propria crisi.
Purtroppo, anche oggi la Giunta ed il Presidente hanno gettato la polvere sotto il tappeto trincerandosi dietro il silenzio e decidendo di non venire a spiegare cosa sta accadendo.
Non passa giorno che non si leggono notizie che analizzano o riportano le gravi carenze che la sanità Emiliano romagnola è costretta a vivere. La situazione è davvero grave.
In numerose strutture ospedaliere sono in corso agitazioni con presidi per la grave ed ormai cronica carenza di personale, affiancata all’aumento delle infezioni da Covid-19 ed alle assenze per altri motivi, in quanto il personale sanitario, sempre in affanno, non riesce a fornire gli standard di assistenza che i pazienti dell’Emilia-Romagna hanno diritto di ricevere.
Il piano di recupero delle liste di attesa annunciato dalla Regione, risulta essere una mera utopia e, come tale, inapplicabile, perché non è possibile chiedere ai sanitari, ancora una volta, di farsi carico di mansioni aggiuntive dopo 2 anni di “superlavoro”, senza un incremento di personale.
Nei Pronto Soccorsi la situazione non è diversa. Manca il personale ed i carchi di lavoro sono massacranti. Nonostante l’abnegazione di medici ed infermieri, i pazienti sono costretti a lunghe attese per la visita medica ed il completamento dell’iter diagnostico-terapeutico. Inoltre, nell’ultimo periodo si è assistito ad una crescita esponenziale del numero dei medici che, in autonomia, hanno deciso lasciare il lavoro negli ospedali pubblici, In parallelo, è sempre più altro il numero dei bandi di assunzione in cui non si presentano i candidati.
Un altro fronte caldo è quello relativo ai Medici di Medicina Generale che risultano carenti in molte aree regionali. Le sigle sindacali minacciano lo stato di agitazione dovuto all’eccessivo carico di lavoro e alla mancanza cronica di personale, nei prossimi mesi, decine di migliaia di cittadini della nostra regione si troveranno senza medico a causa dei numerosissimi pensionamenti ed abbandoni. L’unica soluzione prospettata dalla Giunta regionale, è stata quella di innalzare il numero di pazienti per ogni singolo medico; questa soluzione rappresenta solo un palliativo per evitare di affrontare il problema in modo serio ed organico.
A tutti questi problemi si aggiunge l’aggravarsi della diffusione del Covid-19 che sta causando una impennata dei contagi anche tra i sanitari e, di conseguenza, un ulteriore calo di personale a carico dei vari reparti, ospedali ed ambulatori. A tal riguardo le organizzazioni sindacali lamentano anche la mancata elargizione, in modo uniforme a tutti gli operatori in contatto con pazienti positivi, della relativa indennità; cosa che crea discriminazioni tra professionisti.
Una Regione che reputa il proprio servizio sanitario efficiente e si vanta di livelli di sanità pubblica molto elevati, dovrebbe investire sui professionisti. Appare quindi evidente la necessità di ripensare la sanità pubblica regionale e di trovare con urgenza soluzioni che possano fare fronte alla grave situazione in cui versa la sanità dell’Emilia Romagna.
Prendiamo atto che il Presidente non vuole rispondere a personale sanitario e cittadini, prendiamo atto che la sanità non è evidentemente la priorità che tanto si decantava, prendiamo atto che quando c’è da mettere la faccia per prendere dei meriti, per fare delle passerelle, il Presidente c’è, ma quando ci sono dei problemi c’è meno.
Lo dichiarano:
Avv. Marco Lisei – Capogruppo FDI Regione Emilia – Romagna
Avv. Michele Barcaiuolo – Consigliere FDI Regione Emilia – Romagna
Dott. Giancarlo Tagliaferri – Consigliere FDI Regione Emilia – Romagna