Un bosniaco di 52 anni, residente a Bologna e titolare di una piccola impresa edile, a seguito di un’indagine del Ros dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Bologna, è stato accusato di aver finanziato estremisti islamici di matrice jihadista, attivi nei Balcani.
L’uomo, ora sottoposto ai domiciliari con braccialetto elettronico, a seguito di trasferimenti di denaro per oltre 50.000 euro, è entrato nell’inchiesta a inizio 2020 per i contatti tenuti con un Imam, anch’esso di origine balcanica, destinatario di provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso nel 2016 dal gip di Venezia. L’Imam era però tornato in Bosnia evitando l’arresto in Italia, poi avvenuto nel paese balcanico per incitamento ad attività terroristiche e reclutamento (condanna a 7 anni).
Nell’inchiesta veneta era emerso che l’Imam, all’apparenza impegnato in un tour di preghiera in Italia, reclutava miliziani per lo Stato Islamico da inviare in Siria e Iraq.