Sono 67 i candidati per le 21 poltrone di primo cittadino in palio, sostenuti da 108 liste: una corsa pressoché tutta al maschile che vede gli aspiranti sindaco uomini oltre l’80%. Mentre, per uno dei 314 seggi da consigliere comunale sono in lizza 2.144 candidati, poco più di 4 su dieci sono donne. E ancora, a Parma la conquista della fascia tricolore è una questione solo tra uomini, mentre nel piccolo comune riminese di Sant’Agata Feltria un unico candidato sindaco in corsa deve però vedersela con l’affluenza che dovrà superare il 40% (ma anche il 50% dei voti validi), affinché il risultato sia valido. Nel solo comune modenese di Bomporto le candidate (2 su 3) superano i maschi.
Domenica 12 giugno 2022 in Emilia-Romagna sono chiamati alle urne, oltre che per i cinque Referendum, anche gli elettori di 21 comuni (su 330 complessivi, il 6,4%) per l’elezione diretta dei sindaci e per il rinnovo dei Consigli comunali. Al voto quasi 360mila elettori di tutte le province della regione. I seggi, suddivisi in 467 sezioni, sono aperti domenica 12 giugno dalle 7 alle 23. Scrutinio domenica sera, subito dopo la chiusura delle urne, i per ciascun Referendum, mentre le operazioni di spoglio per le amministrative rinviate alle ore 14 di lunedì 13 giugno.
Altre curiosità
Nei 4 comuni al voto con oltre 15 mila abitanti (Parma, Piacenza, Riccione e Budrio), sono in corsa 24 candidati sindaco con una età media di oltre 54 anni: in lizza nessun under trenta, il più anziano ne ha 83 e 30 anni compiuti li ha solo una candidata. A Parma il maggior numero di candidati sindaco: dieci, tutti uomini, appoggiati da 23 liste che vedono in corsa ben 675 aspiranti consiglieri (42% donne) per uno dei 32 posti. A Piacenza 6 i candidati (3 uomini e tre donne), 17 le liste e 480 aspiranti consiglieri (43% donne), sempre per 32 posti. A Riccione 4 candidati (2 donne e 2 uomini): 16 le liste e 361 i candidati (44% donne) al Consiglio comunale per uno dei 24 posti. Anche a Budrio 4 candidati (1 donna e 3 uomini) appoggiati da 9 liste con 128 candidati consiglieri (43% donne).
Sicurezza sanitaria
Le elezioni, anche nel post-pandemia Covid 19, prevedono ancora misure di sicurezza sanitaria per elettori e operatori dei seggi: è ‘raccomandato’, ma non più obbligatario, l’uso della mascherina, personalmente l’elettore deve ripone le schede nell’urna e i seggi saranno sanificati. Inoltre, è assicurato il voto, oltre a chi è in ospedale, anche a coloro che sono a casa in quarantena o in isolamento fiduciario.
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