Compie venticinque anni il Centro regionale di Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna, il primo in Italia
È un compleanno speciale quello che celebra oggi il Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna, istituito nel 1997, primo in Italia, a seguito della legge regionale 53/1995.
L’Emilia-Romagna è stata infatti la prima regione ad adottare un’apposita legge regionale per strutturare e rendere più efficiente la collaborazione tra gli ospedali in tema di trapianti: un modello pionieristico per la realtà italiana, a tal punto da essere preso ad esempio, pochi anni dopo l’istituzione, per la stesura della legge nazionale in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti (legge 91 del 1999).
A venticinque anni esatti di distanza, i protagonisti di ieri e di oggi si sono ritrovati questa mattina a Bologna per un convegno che si è svolto all’ IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, per celebrare l’anniversario e fare il punto sulla rete donazione-trapianto regionale e nazionale.
Con l’evento di oggi si è inteso ricordare la nascita di quello che è stato – ed è tutt’ora – un vero e proprio strumento di impulso per le donazioni e i trapianti d’organo regionali, che in questo quarto di secolo ha consentito di raggiungere risultati fondamentali per la vita di tante persone.
E questo grazie al costante sostegno della Regione, all’organizzazione e al coordinamento delle diverse Unità specialistiche, dei laboratori e delle altre strutture pensate per supportare clinicamente l’attività delle sedi donative, alla collaborazione con gli altri omonimi Centri regionali e con il Centro Nazionale Trapianti.
E ancora: il controllo continuo e trasparente sulla lista dei pazienti in attesa di trapianto, l’impegno di tutti i professionisti coinvolti (chirurghi, rianimatori, personale infermieristico, biologi, infettivologi e direttori sanitari) e l’attività di informazione e sensibilizzazione della popolazione.
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