Linee guida regionali sul ritiro sociale scritte a più mani con tutte le professionalità e competenze che lavorano con adolescenti e preadolescenti, per riconoscere i sintomi e delineare le azioni da intraprendere per impedire che adolescenti e giovani finiscano intrappolati nelle maglie del cosiddetto ritiro sociale, cioè si rinchiudano in casa abbandonando la scuola e le attività sociali: le ha approvate in questi giorni una delibera della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna.
Sono state presentate oggi nel corso del convegno “Vicini ma lontani. Approcci per prevenire ed intercettare il ritiro sociale di ragazze e ragazzi”, organizzato dalla Regione Emilia-Romagna per illustrare e mettere a disposizione dei territori i dispositivi di prevenzione in grado di intercettare tempestivamente le situazioni di potenziale fragilità e di ritiro sociale, alla luce anche dell’emergenza sanitaria che ha inciso profondamente sul benessere psicofisico degli adolescenti.
Dopo i saluti della vicepresidente Elly Schlein e della Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Claudia Giudici, sul palco dei relatori si sono alternati professionisti provenienti dalle diverse realtà che hanno contribuito a raggiungere questo obiettivo.
Le linee guida infatti sono il risultato di un lavoro iniziato nel marzo del 2021 che ha coinvolto l’Ufficio scolastico regionale, i servizi educativi, i servizi di psicologia, gli spazi giovani dei consultori, la neuropsichiatria infantile, i centri per la salute mentale, i centri per le famiglie, diverse scuole, gli spazi d’ascolto scolastici, i pediatri di libera scelta, i servizi sociali, i servizi per le dipendenze, oltre le rappresentanze di cooperative e associazioni.
Il documento parte dalla consapevolezza che il problema possa essere avviato solo coordinando tutti i servizi che ruotano intorno agli adolescenti coinvolti: i vari nodi della rete sono chiamati a comunicare e collaborare per affiancare i ragazzi e le famiglie in modo precoce e tempestivo. Anche perché è dimostrato come il ritiro sociale non solo sia in aumento, ma abbia un esordio sempre più precoce nei bambini e nelle bambine.
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