Ridurre lo spreco per alimentare il futuro, per una società e un territorio solidale e sostenibile. Sfruttando al meglio le sinergie tra tutti gli attori coinvolti, con la definizione di indicazioni chiare sul modo in cui il cibo viene prodotto, distribuito e consumato.
A questo obiettivo guardano le ‘Linee guida per il recupero, la distribuzione e l’utilizzo di prodotti alimentari per fini di solidarietà sociale’, approvate in questi giorni dalla Giunta regionale e rivolte alle imprese del settore alimentare, organizzazioni benefiche, operatori dei servizi Igiene Alimenti e Nutrizione e servizi Veterinari delle Aziende sanitare territoriali.
Il documento ha come obiettivo specifico quello di supportare i soggetti coinvolti nello svolgimento dell’attività di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari, attraverso la definizione di regole omogenee e chiare. Perché proprio sulla base di queste Linee guida alle quali dovranno attenersi, donatori (imprese e operatori del settore alimentare) e riceventi (organizzazioni di recupero e ridistribuzione) di cibo sottratto allo spreco potranno svolgere le proprie attività nel rispetto dei requisiti di sicurezza igienico-sanitaria e dell’ambiente.
La rete degli empori solidali
Per combattere la povertà alimentare e lo spreco di cibo, la Regione è impegnata a valorizzare e promuovere gli Empori solidali, che per numero e capillarità rappresentano una peculiarità del territorio. Si tratta di punti di distribuzione al dettaglio completamente gratuiti, realizzati per sostenere le persone con situazioni di disagio non solo attraverso l’aiuto alimentare, ma anche forme di sostegno relazionale.
Per gli approvvigionamenti, gli Empori si avvalgono delle donazioni da parte di aziende produttrici, della grande distribuzione organizzata e di piccoli esercizi locali, oltre a beni alimentari appositamente prodotti attraverso il Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead) e distribuiti dalla Fondazione Banco alimentare (la Onlus che si occupa del recupero di eccedenze alimentari e le redistribuisce alle strutture caritative). In Emilia-Romagna ad oggi quelli attivi sono 24, presenti in tutte le province della regione. Di questi, 16 hanno costituito l’associazione di volontariato Empori Solidali Emilia-Romagna.
Per far fronte alle esigenze acuite dall’emergenza sanitaria e rispondere alle limitazioni imposte dalle regole di sicurezza sanitaria, gli empori hanno dimostrato grande flessibilità e capacità organizzativa, tentando anche strade nuove per facilitare il lavoro dei volontari e ridurre l’attesa per i beneficiari: per esempio lo sviluppo di app digitali per la prenotazione della spesa a distanza, con l’obiettivo di velocizzare la preparazione dei prodotti ed evitare code e assembramenti.
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