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Agroalimentare, Raffaele Drei neo presidente di Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna

È Raffaele Drei il nuovopresidente di Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna, organizzazione che riunisce 385 cooperative agroalimentari e della pesca con oltre 51.000 soci, 18.400 addetti e un fatturato che supera i 9,5 miliardi di euro. Drei guiderà la Federazione regionale per i prossimi 4 anni, ricevendo il testimone dal presidente uscente Carlo Piccinini (vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara), che ha completato i due mandati rimanendo in carica per 8 anni.

L’elezione di Drei è arrivata al termine dell’assemblea regionale di Federazione dal titolo “La cooperazione nella transizione dell’agroalimentare italiano”, svoltasi questa mattina al Savoia Regency Hotel di Bologna davanti a 130 delegati. I lavori si sono aperti con il saluto del presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza.

Cinquantasette anni, faentino e titolare di un’azienda frutticola e viticola, già presidente per oltre 20 anni della cooperativa Agrintesa di Faenza (leader a livello europeo nel comparto ortofrutticolo e vitivinicolo), Raffaele Drei è attualmente presidente del centro di ricerca Ri.Nova di Cesena e vicepresidente di Conserve Italia, il Gruppo cooperativo dei marchi Valfrutta, Cirio, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani.

“Sono grato a tutti i cooperatori che mi hanno conferito questa importante responsabilità – ha commentato il neopresidente Raffaele Drei -. Ci aspettano grandi sfide: cambiamenti climatici, emergenze fitosanitarie, pandemia e tensioni negli equilibri geopolitici internazionali conseguenti al drammatico conflitto in corso, sono tutti avvenimenti che richiedono un ripensamento strategico per l’agroalimentare. Proprio in un contesto così complicato, la cooperazione rappresenta uno dei pochi reali strumenti a disposizione del mondo agricolo per aggregare forze, integrare filiere e distribuire valore accrescendo il reddito degli agricoltori. Soprattutto in Emilia-Romagna, le nostre cooperative sono l’esempio di come si possa garantire sostenibilità economica e futuro alle aziende agricole, molte delle quali non potrebbero da sole raggiungere i mercati internazionali. Credo che questo modello, che vanta una storia centenaria e ha dimostrato tutta la sua resilienza, vada maggiormente sostenuto e diffuso, a beneficio dell’intero sistema agroalimentare italiano. Il mio impegno, insieme a quello di tutto il nuovo consiglio regionale, – ha concluso il neo presidente di Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna – sarà quello di sostenere e accompagnare le cooperative e le imprese agricole socie nella difficile fase di transizione che le attende”.

“Negli ultimi 4 anni (2018-2021) – ha spiegato il presidente uscente Carlo Piccinini nella sua relazione – le cooperative aderenti alla Federazione hanno aumentato il fatturato del 3% nonostante le pesanti difficoltà registrate: dagli effetti della pandemia agli eventi calamitosi che hanno colpito in particolare alcuni comparti, come gelate tardive e cimice asiatica per l’ortofrutta. La contrazione degli occupati tra le cooperative aderenti alla Federazione regionale (-3%) – ha aggiunto Piccinini – va letta come un ‘risultato positivo’ e di tenuta visto il contesto di riferimento, mentre il calo del numero di cooperative (-10%) e dei soci (-6%) è da collegare a dinamiche strutturali di settore come le politiche di aggregazione e come il trend di diminuzione delle aziende agricole in corso in tutto il Paese”.

“Agricoltura e pesca sono le prime vittime dei cambiamenti climatici – ha sottolineato Piccinini -. Noi vogliamo produrre compatibilmente con il rispetto dell’ambiente ma per farlo dobbiamo essere accompagnati, con risorse e tempi adeguati, nel percorso complesso di transizione ecologica, che per molti produttori può essere preludio di chiusure o forti ridimensionamenti delle attività. La guerra in Ucraina e lo sconvolgimento degli equilibri geopolitici impongono inoltre un serio ripensamento strategico su come combinare sostenibilità ambientale e capacità di autoapprovvigionamento alimentare. Credo che la nuova PAC debba necessariamente tenere conto di questi elementi, per questo auspichiamo che possa essere ripensata in alcuni suoi aspetti”.

Dopo la parte interna, spazio a quella pubblica aperta dall’intervento di Ersilia Di Tullio, senior project manager di Nomisma, sul tema “Una nuova prospettiva per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna”. A seguire la tavola rotonda con la partecipazione, oltre che dei rappresentanti della cooperazione agroalimentare emiliano-romagnola, anche del presidente di Ismea prof. Angelo Frascarelli e del direttore generale dell’Assessorato all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia Romagna, dott. Valtiero Mazzotti. In conclusione, l’intervento di Giorgio Mercuri, presidente nazionale di Confcooperative FedAgriPesca e di Alleanza Cooperative Agroalimentari.

Giovanni Bucchi
Addetto stampa Confcooperative Emilia Romagna

Gianluca Stanzani:
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