Secondo i dati del Registro imprese elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna, negli ultimi 6 anni (2015-2021) la cooperazione nei settori cultura, editoria, turismo e sport in regione ha registrato una riduzione del numero di imprese (-12,1%, scese a 695) in linea con la flessione generale di tutte le cooperative (-11,4%, pari a 4.562). In controtendenza, in termini positivi, il numero degli addetti che per le cooperative emiliano-romagnole di questa filiera ha conosciuto nel periodo 2015-2021 un aumento del +19% (+8,3% nel raffronto sul 2020), contro una sostanziale tenuta (+0,2%) per gli addetti nel totale delle cooperative (242.074) e un aumento leggermente più contenuto rispetto al totale imprese di tutti i comparti interessati (+17,2%).
A trainare questa crescita è stato indubbiamente il settore sportivo, che negli ultimi 6 anni ha registrato un vero e proprio boom di addetti nelle cooperative (+127%), seguito da media ed editoria (+66%) e da cultura (+22%).
Per quanto riguarda i fatturati, tra il 2016 e il 2019 si è registrato un incremento del 2,5% per le cooperative (+6,8% per il totale della filiera), ma il lockdown del 2020 ha penalizzato fortemente i bilanci di queste imprese che in un solo anno (confronto 2019-2020) hanno registrato una riduzione del 24,3% per le cooperative e del 20,4% per le altre forme di impresa.
“La sfida del futuro per questi settori si gioca principalmente nella capacità di rispondere alle richieste di nuovi lavori che provengono dal mercato – ha spiegato nel suo intervento Guido Caselli, vicesegretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna -. Il 46% dei profili professionali richiesti dalle imprese sono irreperibili, spesso per carenza di competenze: mancano data analyst, esperti di realtà aumentata, di blockchain… mancano soprattutto quelle competenze in ambito digitale che oggi rappresentano un requisito fondamentale anche per chi lavora nella cultura, nel mondo dell’editoria, nel settore del turismo e dell’ospitalità così come nello sport. La crescita di questi comparti passa soprattutto dalla capacità di trovare risposte a questa esigenza di nuove competenze”.
Giovanni Bucchi
Addetto stampa Confcooperative Emilia Romagna