L’emergenza umanitaria prodotta dalla guerra in Ucraina, che auspichiamo finisca al più presto, impone la necessità di intervenire con urgenza per dare accoglienza ai profughi, quasi interamente donne e bambini, che arrivano, con diverse modalità, nella nostra Regione. Grande è stato l’impegno e la disponibilità della nostra comunità nel farsi carico, con diverse modalità, di questa prima fase, che non è ancora conclusa ma che però ci impone, per evitare punti di rottura, di passare ad una fase più strutturata di accoglienza e integrazione, utilizzando gli strumenti che ci siamo dati con i percorsi di amministrazione condivisa. Vanno, a nostro avviso, convocati immediatamente, nei 38 distretti della nostra Regione tutti i soggetti interessati, compresi quelli indicati nell’articolo 31 del Decreto Emergenza Ucraina del 21 marzo, per condividere e dare conseguenza operativa all’accoglienza prevedendo l’attivazione e un adeguato sostegno economico ai Sistemi di accoglienza e integrazione (Sai ) e anche di supporto alle famiglie che accolgono; contemporaneamente diventa necessario co-programmare e co-progettare accoglienze e integrazioni più strutturate che coinvolgano tutti i soggetti interessati. Come Forum del Terzo settore diamo la piena disponibilità a partecipare a questo percorso anche attraverso l’identificazione di nostri referenti che in ogni Distretto si impegnano al necessario lavoro di coordinamento e di rete delle nostre realtà associative. Siamo tutti consapevoli che non si tratta di una situazione che durerà breve tempo, anzi dobbiamo pensare a come sostenere l’inserimento di queste persone nel nostro mercato del lavoro anche attraverso il riconoscimento delle professionalità esistenti e con il coinvolgimento degli enti di accoglienza in percorsi di breve formazione “reskilling”. Ovviamente vanno immediatamente attivate procedure di identificazione di tutti i profughi presenti nella nostra Regione e percorsi di sostegno alla loro vaccinazione.
Una particolare attenzione va data ai minori non accompagnati sui quali vanno applicate le regole e in particolare le norme di protezione attualmente previste dalla nostra legislazione. Sarebbe infine utile che la Regione Emilia Romagna proponesse al Governo la possibilità di prevedere risorse destinate all’accoglienza utilizzando anche i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Infine una riflessione di carattere generale, ma per noi prioritaria: quanto sta avvenendo a causa dello straordinario e drammatico afflusso di cittadini Ucraini rappresenta, a nostro avviso, l’occasione di rivedere il sistema per tutte le persone accolte nel nostro Paese. L’accoglienza e l’inclusione sono diritti che devono essere davvero esigibili per le persone che arrivano nel nostro Paese; perché questo si realizzi concretamente è necessario delineare e costruire un sistema unico di accoglienza che possa poi articolarsi in fasi operative e modelli gestionali diversificati, ma che deve avere come perno il riconoscimento di eguale dignità come persone e di eguali diritti e doveri dei richiedenti asilo/titolari di protezione internazionale, da qualunque parte essi provengano.
Bologna 23 marzo 2022