Mercoledì 23 febbraio 2022 a TTTXTE Crevalcore il potente e storico affabulatore Marco Baliani, è in scena con Una notte sbagliata, da lui scritto e interpretato, firma la regia Maria Maglietta. Con Una notte sbagliata, Baliani continua il suo personale percorso alla scoperta del teatro di post-narrazione, in cui il linguaggio orale si frammenta, producendo loop verbali e temporali.
Così Marco Baliani “In questo spettacolo porto in scena il corpo di un essere umano fragile, che in quella notte, che poi chiameremo sbagliata, diventa un capro espiatorio su cui accanirsi. Entrare e uscire dalle teste e dai corpi dei protagonisti notturni della vicenda, compreso un cane, è stata la mia gincana d’attore, tra continui cambi percettivi e linguistici, circondato da una rete di rimandi sonori e visivi Già nel precedente spettacolo, Trincea, avevo sperimentato una condizione attorale simile. Qui la ricerca è proseguita, specie nella costruzione del linguaggio, fino a uscire dal contesto narrativo centrale e aprire il flusso delle parole ad altri scenari, in un “arazzo psichico” che sposta di continuo il focus della vicenda, costringendo lo spettatore non solo a viverla emotivamente ma a farsene carico anche ragionandoci sopra. Non è la cronaca di uno dei tanti episodi di accanimento contro la diversità, ….. piuttosto un mettere il dito dentro le pieghe nascoste della psiche, delle pulsioni, delle indicibilità, fino a usare la mia stessa memoria biografica come parte dell’evento di cui si parla.
Nelle note di regia Maria Maglietta precisa: “[…] Il mio lavoro di regia è stato, come spesso succede nelle nostre creazioni, un navigare a vista, tra i diversi linguaggi che determinano la scena, mantenendo salda la barra verso la meta finale. Gli stimoli dati nelle improvvisazioni d’attore, le proposte sonore e visive che nel frattempo si consolidavano, la forza di un testo che si strutturava giorno dopo giorno, sono stati elementi essenziali a modificare via via l’impianto drammaturgico e le scelte di messa in scena, fino alle soluzioni finali. …Ora che lo spettacolo appare nella sua compiutezza, ripenso a quel mio stare in ascolto, necessario nel lavoro artistico, che è fatto di piccole attese, incertezze, sospensioni ed errori. E’ un lavoro paziente e gioioso al tempo stesso, stare dentro quel tempo necessario a far scaturire meraviglie”.
Anna Maria Manera – PEPITApuntoCOM