“Noi siamo sempre stati pronti, con la speranza di ricevere fino all’ultimo minuto una qualche prenotazione da parte dei nostri clienti, ma purtroppo sono arrivate solo disdette su disdette. La situazione è grave: oltre alla perdita economica, che è particolarmente rilevante, lavoriamo tantissimo ma a vuoto. Non ci resta che sperare in tempi migliori”.
Il grido di allarme arriva da Angelica Zanardi dell’agriturismo Fienile Fluò, aderente a Confagricoltura Bologna. Complice la crescita dei contagi, le disdette nelle aziende agrituristiche per le Festività Natalizie sono state elevate.
I numeri infatti non mentono: solo il 70%delle strutture ha deciso di restare aperto tra Natale e il 31 dicembre, uno dei momenti con più richieste del periodo invernale. Le prenotazioni per il cenone di San Silvestro hanno raggiunto a malapena il 30% del totale dei posti disponibili, a fronte delle tante disdette arrivate sino all’ultimo minuto.
“Per gli agriturismi si è chiuso nel modo peggiore possibile il 2021, che già non era stato un anno memorabile” commenta Marco Casali, vice direttore e responsabile del settore di Confagricoltura Bologna.
“Oltre all’assenza dei turisti stranieri, che si auspicava potessero venire a visitare le bellezze della nostra provincia in occasione delle Festività Natalizie, sono venuti a mancare i pranzi e le cene aziendali, da sempre un grande business per gli agriturismi nel mese di dicembre. L’ultima speranza” – prosegue Casali – “era rappresentata dal turismo di prossimità, ma la forte crescita dei contagi ha causato un effetto boomerang anche tra coloro che, nonostante fossero in possesso del super green pass e negativi al Covid-19, hanno disdetto le loro prenotazioni per sicurezza”.
Considerate le difficoltà vissute nel 2021, è importante che “le Istituzioni non lascino da sole le aziende agrituristiche. Tutti i Comuni” – spiega Casali – “devono essere impegnati nel creare specifici ristori, come la riduzione delle imposte comunali che gravano sugli agriturismi. Da parte dello Stato e della Regione confidiamo in aiuti economici, che per il momento non sono stati all’altezza delle aspettative. Serve un completo cambio di passo per aiutare un settore che è il fiore all’occhiello dell’accoglienza, ma che ora si trova in grave difficoltà a causa dalla pandemia”.
Daniele Mattioli
Ufficio Stampa Confagricoltura Bologna