Un taglio del nastro dall’importante significato simbolico, quello di questa mattina al piano terra del municipio di Calderara. L’inaugurazione ufficiale dello Sportello Antiviolenze gestito dal Comune in collaborazione con l’Udi Bologna avviene a quasi un anno dall’avvio del centro, attivo dal 7 dicembre 2020: rimandata a causa dell’emergenza sanitaria, assume oggi un forte connotato di «apertura dello sportello al territorio, perché sia sempre più conosciuto e diffonda la cultura del rispetto e il contrasto alla violenza domestica, alla violenza di genere, alla violenza a tutti i livelli». Sono state queste, contestualmente al taglio del nastro, le parole del sindaco Giampiero Falzone, che ha ricordato come «l’Amministrazione da programma di mandato continuerà a battersi per la promozione e la tutela dei diritti costituzionali attinenti alla dignità e alla libertà delle persone, contrastando ogni forma di discriminazione e violenza».
Lo sportello
Lo sportello contro le violenze in questo anno di vita ha visto le volontarie dell’Udi (Unione donne in Italia) accogliere le persone in cerca di un aiuto, in cerca di un aiuto, creando un vero e proprio presidio contro gli abusi. Aperto a libero accesso il primo lunedì di ogni mese al piano terra del municipio (in piazza Marconi 7) dalle 9 alle 11, ha accolto finora solo donne, ma è pronto a fronteggiare situazioni di violenza e discriminazione a tutti i livelli. Nato dall’esigenza di presidiare i casi cittadini di disagio, il centro si rivolge a tutto il territorio dell’Unione Terred’Acqua, e visto il periodo in cui è nato si è trovato ad affrontare situazioni in cui il disagio è stato acuito dalla pandemia.
I numeri
I numeri più recenti, a livello nazionale e regionale, della violenza nei confronti delle donne rimangono impressionanti. I femminicidi nel 2020 sono stati 112, e sino ad oggi nel 2021 105, di cui 9 in Emilia-Romagna. Inoltre, secondo i dati Istat, nel 2020 si è registrato un 79,5% in più di chiamate al 1522, e nei primi 5 mesi del 2020 ben 20.525 donne si sono rivolti ai Centri Antiviolenza (Cav): per l’8,6% la violenza ha avuto origini da situazioni legate alla pandemia. Rispetto agli anni precedenti sono aumentatele richieste di aiuto delle giovanissime fino 24 anni (11,8% nel 2020 contro 9,8% nel 2019) e delle donne con più di 55 anni (23,2% nel 2020, 18,9% nel 2019). Nei 6 Cav della Città Metropolitana di Bologna nell’anno 2020 si sono presentate 1.250 donne.
Nel 2020 le donne che si sono rivolte all’Udi del territorio per chiedere informazioni, pareri e supporto sono state 63, e di queste 46 hanno ricevuto consulenza legale. Sette di queste 63 sono di Calderara, 1 di Anzola, 9 di Crevalcore, 1 di Sala Bolognese, 34 di San Giovanni, 3 di Sant’Agata, 8 di altri Comuni. Queste le aree tematiche principali su cui si sono concentrate le richieste delle persone per numero di casi: 25 donne si sono rivolte all’Udi per separazione coniugale o della coppia di fatto, 14 per il mantenimento dei minori o il loro affidamento, 9 per questioni economiche, patrimoniali, ereditarie, 6 per violenze, stalking e maltrattamenti. Altri aspetti hanno riguardato la gestione di relazioni familiari conflittuali, la regolazione di rapporti a distanza, le condizioni per la ricongiunzione familiare.
Le operatrici
«In questo anno difficile della pandemia – spiega Loretta Serra dell’Udi Bologna -, i contatti con le donne si sono svolti a Calderara, nella sede Udi di San Giovanni in Persiceto, a Crevalcore presso la Casa della Salute e poi nella sede del Comune nel lockdown, nello studio legale dell’avvocato Santagata di Bologna in presenza fisica oppure tramite telefono in videochiamata. Il volume dei contatti è stato molto elevato ancor più che in passato a fronte di richieste che hanno riguardato problemi, disagi ed emergenza spesso accentuati dalla pandemia. Inoltre le cause legali avviate nel corso del 2020 dalle avvocate Udi sono state 11 di cui 10 il gratuito patrocinio».
Punto di riferimento nel territorio
Lo sportello d’ascolto, ora inaugurato ufficialmente, è aperto – fisicamente i primi lunedì del mese, ma ci si può in altri giorni e orari rivolgere per informazioni al numero 0516461292 – a qualsiasi persona abbia bisogno per questioni legate a situazioni conflittuali in famiglia, divorzi e separazioni, casi di violenza, e in generale per qualsiasi necessità: «Il punto d’ascolto pone al centro l’importanza dell’ascolto attivo, interessato, non giudicante e libero dai pregiudizi, per consentire a qualsiasi persona di trovare i propri bisogni accolti, compresi e presi in carico. UDI da quasi 70 anni si batte per i diritti delle donne e noi volontarie siamo orgogliose ed entusiaste per l’apertura di questo nuovo sportello». L’iniziativa, come spiega l’assessore comunale alle Pari opportunità Maria Linda Caffarri, «va al di là dell’appuntamento mensile: l’obiettivo del Servizio Sociale di Calderara e dell’Udi è quello di farlo diventare un punto di riferimento per chi ha subito ogni forma di violenza. Per dare la massima diffusione dello sportello è stata predisposta una locandina che verrà esposta nei maggiori punti d’interesse della città, operazione che segue la produzione di segnalibri ad hoc con i numeri e i riferimenti da contattare in caso di violenza, creati sempre in forte sinergia con le forze dell’ordine. Noi crediamo molto in questa struttura, e la cureremo con ogni sforzo: la conoscenza e la fiducia nelle istituzioni è l’antidoto migliore per non avere paura».
Ufficio Stampa e Comunicazione
Comune di Calderara di Reno