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Dal Congresso Legacoop Sociali, le richieste di Legacoop Bologna e Imola alla Città Metropolitana

TAVOLA ROTONDA CON RITA GHJEDINI PATRIZIO BIANCHI FRANCESCO UBERTINI MODERATOTRE BEPPE BONI E ANTONIO DANIELI

Si è svolta il 26 ottobre l’assemblea delle cooperative sociali di Legacoop Bologna e Legacoop Imola che ha nominato i 22 delegati al Congresso di Legacoop Sociali.

Per l’occasione la mattinata di lavori ha visto la presenza dell’avvocato Luciano Gallo, Referente innovazione amministrativa, contratti pubblici, diritto del terzo settore ANCI Emilia – Romagna con il quale le cooperative hanno dialogato sugli strumenti della co-programmazione e della co-progettazione, definiti nelle Linee Guida del Codice del Terzo Settore.

Co-programmazione e co-progettazione – sottolinea Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna – applicano il principio di sussidiarietà orizzontale sancito dalla Costituzione Italiana e restituiscono un ruolo pro – attivo alla cooperazione sociale nel leggere insieme alla Pubblica Amministrazione i nuovi bisogni e trovare, sempre insieme, soluzioni concrete come risposta verso le persone, salvaguardando l’interesse generale della comunità. Chiediamo tre impegni – continua Ghedini – alla nuova amministrazione del Comune di Bologna e della Città Metropolitana.Il primo condividere percorsi di formazione comune tra gli operatori delle cooperative, i tecnici degli enti locali e la parte politica per rafforzare la conoscenza di questi strumenti, costruire  legami di reciproca fiducia, consolidare spazi di innovazione sociale. Il secondo lavorare sempre di più alla costruzione di reti e partnership che vedono la cooperazione sociale come soggetto capace di promuovere politiche attive del lavoro attraverso gli inserimenti lavorativi e di valorizzare i beni comuni.  Il terzo inserire la valutazione d’impatto come metodo per qualificare le proposte misurando il cambiamento che la cooperazione sociale ha generato e genera. Questo può consentire non solo una migliore selezione dell’offerta ma anche premialità basate sui risultati raggiunti in una logica di co-responsabilità, del tutto in linea con le richieste dell’Unione Europea anche per l’utilizzo dei fondi FSE, FESR e PNRR.”

Per Raffaele Mazzanti, presidente di Legacoop Imola,  “la pandemia ha messo in evidenza l’essenzialità dei servizi offerti dalla cooperazione sociale e in una logica di integrazione tra pubblico e privato ha permesso, durante i lockdown, di mantenere legami e relazioni con moltissimi utenti. Oggi abbiamo tutti gli strumenti per ripartire con il piede giusto e ricostruire un modello ancora più collaborativo e cooperativo grazie ad alcuni strumenti già previsti ma poco utilizzati del codice degli appalti – gare riservate per gli inserimenti lavorativi, clausole sociali, dialogo competitivo, partenariato per l’innovazione e concessioni – e strumenti del codice del terzo settore, come detto co-programmazione e co-progettazione. Per fare questo è necessaria una chiara volontà politica e una grande professionalità e competenza  tecnica. Crediamo che nel nostro territorio, anche grazie all’importante lavoro che sta facendo ANCI Emilia – Romagna, vi siano tutti questi ingredienti che vanno valorizzati”.

Silvestro Ramunno – Homina

Gianluca Stanzani:
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