26 agosto 2021 ANPI Sezione “Quinto e Agostino Pietrobuoni” Sant’Agata Bolognese
“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti;è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
Antonio Gramsci -11 febbraio 1917
Perché vi ho letto questo? Semplicemente perché in questo momento non possiamo restare indifferenti rispetto a quello che sta succedendo in Afganistan, non possiamo essere indifferenti rispetto a proposte d’intitolazione di vie o piazze a fascisti, non possiamo essere indifferenti alle infiltrazioni mafiose nei nostri territori, non possiamo essere indifferenti alla deturpazione del paesaggio, non possiamo essere indifferenti alle commemorazioni degli eventi che hanno colpito il nostro paese e l’Europa dal 1921 al 1945, alle stragi come quella del 2 Agosto pensando che sono lontane da noi.
Come Anpi saremo sempre presenti e chiediamo a questa amministrazione di far propria la proposta della Regione di ospitare i profughi Afgani e di sensibilizzare i cittadini perché l’indifferenza no è vita.
Crediamo che questo siail modo per mantenere viva la memoria di chi in questa piazza ha perso la vitaper la libertà.
Citando Gramsci “Vivo e sono Partigiano”