I conti tornano per la Regione Emilia-Romagna, nonostante l’anno durissimo della pandemia e le ingenti risorse destinate all’emergenza sanitaria e al sostegno alle persone e alle categorie colpite. Il 2020 è stato infatti chiuso con un saldo di competenza positivo tra entrate e spese di 71 milioni di euro, risultato raggiunto grazie ad un attento monitoraggio della spesa effettuato in modo continuativo durante l’intero esercizio finanziario. Pieno rispetto dei vincoli del pareggio di bilancio senza far ricorso a nuovo indebitamento, confermando la continua flessione dei già bassi livelli di debito, che si attesta a 468 milioni di euro, con una riduzione, rispetto al 2019, di altri 22 milioni (-202 milioni di euro, -30,1% nell’ultimo quinquennio, dato che porta a uno dei livelli di debito pro-capite più basso tra le regioni italiane).
Sono questi solo alcuni degli elementi che si ricavano dal giudizio di parifica sul rendiconto 2020 della Regione Emilia-Romagna, arrivato oggi dalla Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo dell’Emilia-Romagna.
L’udienza pubblica che ha visto la Magistratura contabile promuovere i conti regionali, presieduta dal presidente della Sezione regionale per l’Emilia-Romagna, Marco Pieroni, si è tenuta questa mattina a Bologna nella Sala Polivalente “Guido Fanti” dell’Assemblea legislativa regionale con la requisitoria del Procuratore regionale, Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, e alla presenza della presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti, e dell’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, in rappresentanza del presidente Stefano Bonaccini. Le relazioni sono state svolte dai magistrati Massimo Romano, Tiziano Tessaro, Gerarda Maria Pantalone, Marco Scognamiglio, Khelena Nikifarava, Elisa Borelli e Ilaria Pais Greco.
Il primo anno della XI Legislatura e della Giunta regionale, insediatasi il 28 febbraio 2020, ha coinciso con lo scoppio della pandemia che ha reso necessarie misure restrittive che hanno condizionato la vita dei cittadini e l’economia dei territori. “Nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato il 2020, le scelte politiche e le azioni messe in campo ci hanno consentito di superare la fase più critica della crisi economica determinata dalla pandemia–sottolineano il presidente Bonaccini e l’assessore Calvano nella sua relazione alla Corte-, sostenendo il tessuto produttivo e sociale, adottando politiche keynesiane di sviluppo, basate su forti investimenti pubblici, che oggi ci mettono nelle condizioni di agganciare la ripresa”.
Sanità
Messo a dura prova dall’emergenza pandemica, il Servizio sanitario regionale, in equilibrio di bilancio, ha comunque retto. L’emergenza ha inevitabilmente prodotto importanti effetti sia sugli assetti organizzativi che su quelli economico-finanziari del Servizio sanitario regionale (Ssr). Grazie agli interventi statali straordinari sul finanziamento del SSN e attraverso l’attento governo e il costante monitoraggio e controllo della spesa da parte della Regione, anche nel 2020 il Sistema sanitario regionale, come sancisce la Corte dei Conti, presenta una situazione di equilibrio economico-finanziario e di rispetto dei vincoli e degli adempimenti amministrativi e contabili previsti.
Gestione virtuosa dei conti
Rispetto alla gestione del bilancio, scorrendo la relazione della Sezione regionale, un ulteriore profilo di efficacia viene sancito dal rispetto dei vincoli di contenimento della spesa regionale relativamente a voci come spese di rappresentanza, missioni, locazioni passive, noleggio autovetture e incarichi di consulenza.
La solidità del bilancio regionale è resa evidente, oltre che dalla disponibilità di cassa anche dall’ammontare complessivo delle risorse accantonate pari a quasi 374 milioni di euro, di fondi utilizzati per la gestione corrente, a partire dal pagamento dei fornitori nei tempi previsti.
Bene anche l’indice di tempestività dei pagamenti delle fatture per transazioni commerciali: la Corte attesta non solo il rispetto medio dei tempi previsti ma anche un ulteriore miglioramento dei risultati conseguiti nel 2020: 14 giorni in meno dei 30 massimi fissati per legge.
Il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica ha comportato per le Regioni anche l’impegno a realizzare maggiori investimenti, rispetto al 2019, di oltre 77,2 milioni di euro. Obiettivi raggiunto dalla Regione Emilia-Romagna.
Elevata capacità gestionale evidenziata anche dagli indicatori di “performance” finanziaria che rilevano un alto grado di realizzazione delle entrate e delle spese previste (oltre 90%).
Complessivamente, il debito regionale a fine 2020 diminuisce di 202 milioni di euro (-30,1%) nell’ultimo quinquennio passando dai 670 milioni di euro nel 2015 ai 468 milioni nel 2020. Dato che porta a uno dei livelli di debito pro-capite più basso tra le regioni italiane.
Il risultato di amministrazione evidenzia un avanzo di oltre 511,9 milioni di euro, come noto, tutti a destinazione vincolata.
Fondo integrativo
Dopo due anni, con effetti retroattivi, arriva il via libera della Corte dei Conti sul fondo pensionistico integrativo regionale. Questo dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha promosso la normativa regionale sull’eccezione sollevata nel Giudizio del 2019 su una parte della legge regionale del 1982 (la n. 58 del 14 dicembre 1982 sull’omogeneizzazione del trattamento previdenziale del personale regionale), abrogata da viale Aldo Moro nel 2015 (con la legge regionale n. 2 del 30 aprile 2015).
Personale
In riferimento alla gestione del personale, sempre la Sezione regionale della Corte dei Conti sottolinea come la Regione abbia completato piano per il superamento del precariato, attuando il Piano triennale dei fabbisogni di personale attraverso una stagione concorsuale che porterà all’ingresso nella pubblica amministrazione di oltre 1.500 nuove persone: previste oltre 300 nuove assunzioni in Regione, che si aggiungono alle 530 già fatte da gennaio 2021, e più di 400 negli altri enti pubblici dell’Emilia-Romagna. Prevista anche l’assunzione, a tempo indeterminato, di 39 nuovi dirigenti pubblici regionali.
Completato il riordino delle dotazioni organiche con l’approvazione e attuazione del Piano triennale dei fabbisogni di personale, superati tutti i contratti di lavoro di natura privatistica (definitivamente superato il ricorso al CNLG per quanto riguarda i giornalisti) e completato il rinnovo in dotazione organica dei contratti di lavoro dei Direttori generali e di Agenzia nel pieno rispetto dei limiti del 10%.
Enti locali
In merito al rapporto di sussidiarietà tra Regione ed enti locali, la Corte evidenzia l’importanza degli strumenti che la Regione mette a disposizione di Comuni, Province, e Unioni di Comuni. In particolare, sullo sviluppo di nuovi sistemi informativi e banche dati a supporto di tutti gli enti (“Finanza del Territorio” e “Power Balance”), lo svolgimento di analisi e proiezioni utili a fini previsionali e la consulenza/assistenza utile a prevenire le possibili difficoltà finanziarie che gli enti possono incontrare.
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