Una road map con indicate tutte le azioni necessarie per eliminare l’uso del glifosato in ambito agricolo e urbano su tutto il territorio regionale, avviando il percorso verso l’”Emilia-Romagna regione glifosato-free”, a cominciare dalla modifica alla delibera regionale del 3 dicembre 2018 sull’impiego dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili, per introdurre da subito il divieto di utilizzo dell’erbicida in tutte le aree di ambito extra agricolo.
È la richiesta del gruppo Europa Verde in Assemblea Legislativa Emilia-Romagna, che ha depositato una risoluzione per impegnare la Giunta regionale a mettere in campo tutte le azioni necessarie all’eliminazione di un prodotto dannoso per la salute delle persone.
Nel corso degli anni sono state realizzate molte ricerche sulla nocività del glifosato. Un gruppo di esperti dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione ha esaminato tutti gli studi esistenti relativi ai possibili effetti del prodotto sull’uomo e gli animali. L’analisi approfondita si è conclusa nel 2015 con la decisione di inserire il glifosato nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene”. Un parere ribaltato dall’EFSA nel 2017 con un giudizio che ha permesso all’Unione Europea di rinnovare fino al 15 dicembre 2022 l’autorizzazione all’uso dell’erbicida.
In Emilia-Romagna uno studio pilota sugli effetti degli erbicidi a base di glifosato sui ratti è stato realizzato dall’Istituto Ramazzini. I risultati hanno mostrato che questi prodotti sono in grado di alterare alcuni importanti parametri biologici, con particolare riguardo allo sviluppo sessuale, alla genotossicità, e al microbioma intestinale.
“Il glifosato è stato trovato praticamente ovunque: nei prodotti alimentari più comuni, nell’acqua piovana, nelle falde acquifere sotterranee e nell’aria, nella Grande Barriera Corallina, nelle urine umane, comprese quelle di bambini e donne in gravidanza. La Regione Emilia-Romagna, nel 2018, ha avviato, tramite l’Arpae, un monitoraggio sulla sua presenza nelle acque: i risultati indicano che in tutti i 205 campionamenti effettuati sono stati rinvenuti sia glifosato che il suo metabolita AMPA. In 57 casi (1/4 dei campionamenti) per il glifosato e 160 casi per l’AMPA (78% dei campionamenti) si è superato addirittura il limite di qualità – afferma Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna – In un contesto del genere, e in attesa del completamento di ulteriori studi, andrebbe quantomeno applicato il principio di precauzione. L’obiettivo da assumere deve essere però la messa al bando di un prodotto che non è compatibile né con le buone pratiche agricole, né con l’esigenza di tutelare la salute e ridurre l’inquinamento delle acque. In tutto il mondo ci sono città che hanno avviato percorsi per eliminare il glifosato, oltre un milione di cittadini europei hanno firmato l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) “Vietare il glifosato e proteggere le persone e l’ambiente dai pesticidi tossici”, iniziativa che è stata giudicata ammissibile dalla Commissione Europea. Marche e Toscana si stanno già muovendo in questa direzione. Di recente anche l’Effat, la Federazione europea dei lavoratori alimentari, agricoli e del turismo, a cui aderisce anche Flai-Cgil, ha preso una posizione netta contro il glifosato, chiedendo un divieto immediato del suo utilizzo nel processo di rinnovo fissato alla fine del 2022”.
“Per l’Emilia-Romagna – conclude la consigliera Zamboni – la messa al bando del glifosato rappresenterebbe anche un ulteriore elemento di qualificazione dell’importante comparto agroindustriale regionale, che dovrà caratterizzarsi sempre più per salubrità oltre che per qualità organolettica e tipicità. Con la nostra risoluzione chiediamo che la Regione preveda, nell’ambito dell’applicazione della nuova Pac, misure di sostegno agli agricoltori che si impegnano a ridurre da subito l’utilizzo dei prodotti fitosanitari e del glifosato. L’obiettivo di riferimento deve essere l’ampliamento progressivo delle superficie agricole coltivate con il metodo biologico”.
Silvestro Ramunno
Segreteria VicePresidente Silvia Zamboni
Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna