C’è un po’ di Bologna all’ombra delle montagne di Cortina
“C’è un filo rosso fatto di affetto, storia e ricordi che lega Bologna al Passo Falzarego sopra Cortina: è l’Hotel “Al Sasso di Stria” che sabato 24 luglio festeggerà perché a giugno è tornato ad aprire i battenti dopo un anno di chiusura e che guarda avanti anche per le prossime vacanze bianche” dichiara felice Cesare Lenzi, Presidente della Fondazione Acquaderni proprietaria dell’immobile.
Per Mons. Matteo Zuppi: “la riapertura non era scontata, ma attesa! Solo assieme è stato possibile, e ora qui ci si ritorna a riposare, nutrendo l’anima e l’amicizia tra noi, stando in montagna per tornare a incontrarsi, pregare, ammirare il creato. La pandemia ci insegna che bisogna superare la sofferenza stando uniti”
Il ricordo di Mons. Angelo Scola: “qui nel 1958 ho trascorso le mie prime vacanze con gli amici di Azione Cattolica – GS di Varese, e qui è stata l’occasione di un mio grande cambiamento, fino alla mia vocazione, con gli amici poi ritrovati sul cammino di Comunione e Liberazione”
“Riapre un pezzo di Bologna all’ombra delle Dolomiti più belle – commenta Andrea Babbi imprenditore e consulente di turismo – grazie a una unione di energie e impegno: dalla Azione Cattolica e Fondazione Acquaderni a Petroniana Viaggi ed Exaudi.it per la commercializzazione a Turismo e Impresa sociale, assieme ci abbiamo scommesso e vinto. Attorno al Passo Falzarego, sopra l’Hotel, troviamo le più belle montagne delle Dolomiti, Lagazuoi, Tofane, Cinque torri, e il gruppo del Sella, fino alla Marmolada, con le loro piste da sci più conosciute, ma anche Il museo della Prima Guerra Mondiale e i percorsi storici. Al Sasso di Stria aderisce anche al www.Cortinadelicious.it, il consorzio di promozione e sviluppo di tutta l’area che proprio sabato 24 luglio organizza un concerto in quota dedicato ai Queen, una passeggiata gourmet notturna e infine una scalata all’alba per cogliere i primi raggi di sole sulle rosse Dolomiti.”
Tanti i benefattori bolognesi che si sono messi in movimento per rilanciare la struttura che da oltre 60 anni ha visto mezza “Turrita” passare: fra i nomi, immortalati in una lapide nella suggestiva chiesetta della struttura, troviamo quelli delle famiglie Maiardi, Dore, Bonafede, Malossi, Prodi, Gruppioni, Paruolo, Draghetti, Bacchi Reggiani, Bettazzi, scolpiti insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio.
Nato agli inizi del ‘900 come “Albergo Dolomiti”, nel corso della sua storia si è chiamato “Marmolata” e infine Hotel “Al sasso di Stria” ed è stato anche molte altre cose: ospedale militare durante la Prima Guerra Mondiale, ricovero per gli orfani di guerra, sede di campi scuola per la GIAC – Gioventù Italiana di Azione Cattolica. E ora è pronto a vivere una nuova vita.
Una nuova vita che non tradisce la natura profonda del luogo: “Al Sasso di Stria” resta una struttura sobria e funzionale, pensata per un turismo sportivo, sociale e accessibile, sia in estate che nel prossimo inverno, che torni ad accogliere gruppi e famiglie, ma che è anche pronto a ripopolarsi di voci, di idee, delle energie di giovani bolognesi e di gruppi anche dall’estero amanti della montagna bianca o verde.
Un luogo che parlerà con accento bolognese anche a tavola: nel segno della migliore tradizione culinaria del capoluogo emiliano-romagnolo, infatti, ogni giorno gli ospiti potranno gustare, insieme ai tipici piatti di montagna, sempre almeno un piatto che parli il dialetto di Balanzone. Dai tortellini alle lasagne, senza dimenticare i veri “spaghetti alla bolognese” che nulla hanno a che vedere con il piatto immaginario spesso ricercato dai turisti stranieri in visita alla città: si tratta infatti di un primo legato alla tradizione della vigilia di Natale che unisce pasta, pomodoro, tonno e cipolla. E tutti i brindisi saranno, naturalmente, solo con Pignoletto e Lambrusco.
Ingredienti semplici ma gustosi e con una storia antica e tutta bolognese. Come l’Hotel “Al Sasso di Stria”.
Ufficio stampa Petroniana Viaggi