Tommaso Stanzani è il giovane ballerino santagatese, entrato in punta di piedi nel programma “Amici” di Maria De Filippi, e che strada facendo è riuscito a ritagliarsi un posto speciale nel cuore di molti, sia dentro che fuori la scuola. L’ex pattinatore ha conquistato tutti per bravura, sincerità e solarità, dimostrando a se stesso – e agli altri – che la danza rappresenta la sua vera grande passione. Passione che continuerà a coltivare.
La tua è una famiglia di grandi talenti sportivi: mamma Bar-bara e papà Roberto entrambi pattinatori di alto livello (prima campioni e poi insegnanti in questa disciplina che ha segnato i tuoi esordi), tuo fratello più grande, Leonardo, è un calciatore (ha giocato nelle giovanili del Bologna e in altre squadre). Quanto tutto questo ha influito sul tuo percorso?
Di sicuro nascere in una famiglia di sportivi ha contribuito molto… sin da piccolo ho imparato ad avere tanto rispetto per la disciplina e anche determinazione nel gareggiare. Ho iniziato a far le gare da bambino, perché pattinavo già da quando avevo tre anni, sulla scia dei miei genitori, entrambi pattinatori. In particolare hanno cercato di aiutarmi il più possibile in questa disciplina e sono riuscito ad ottenere tanti risultati anche grazie a loro. Poi però, tutto ad un tratto, ho deciso di dedicarmi totalmente ad altro (n.d.r. la danza) e loro si sono molto impauriti perché non conoscevano altrettanto bene questo ambito e temevano che non sarebbero riusciti ad aiutarmi come avevano fatto in precedenza per il pattinaggio.
Il talent show “Amici” di Maria De Filippi ti ha fatto conoscere al grande pubblico come ballerino… cosa pensi ti rimarrà di questa esperienza?
Di sicuro mi rimarranno tantissimi insegnamenti! In particolare sulla tecnica della danza, su come affrontare meglio ogni singolo stile. Perché io all’interno della Scuola ho avuto modo di studiare tantissimi stili differenti, capire come affrontarli ed anche come cercare di mettere sempre un qualcosa di mio, sia dal lato emotivo che dal lato del movimento (dal lato più stilistico). In più fare questa esperienza così importante mi ha fatto crescere molto anche – per esempio – come energia e come impatto che devi avere con il pubblico.
Quale consiglio daresti ad un giovane in procinto di intraprendere il tuo stesso percorso?
Secondo me il consiglio migliore che potrei dare è quello di viversi questa esperienza a 360° senza avere paura di nulla… e di cercare di credere tanto in se stessi e di non farsi abbattere. Non abbattersi mai!
Dopo l’esperienza di “Amici” ti è stata offerta dai coreografi, Michele Merola ed Enrico Morelli, una borsa di studio in una delle più prestigiose Scuole di danza (a Reggio Emilia) per un corso di perfezionamento, qual è stata la tua reazione a questa proposta?
Come si è potuto vedere appena ricevuta questa notizia sono rimasto senza parole… perché è stata totalmente inaspettata. Sono stato molto felice perché vuol dire che hanno notato qualcosa in me e mi reputano pronto per affrontare un corso di livello davvero alto. Quindi ne sono stato davvero molto felice.
Certamente nel tuo futuro continuerà ad esserci la danza, quali progetti desideri portare avanti e come riesci a conciliare i tuoi impegni di ballerino con amici e famiglia?
In realtà non sono uno che pensa tanto al futuro… perché mi piace molto concentrarmi sul presente: su ciò che la vita mi offre in questo momento. Diciamo che fin da piccolo ho dovuto sempre fare tanti sacrifici, scegliendo di dedicare più tempo al pattinaggio anziché stare con amici e famiglia ed è stato così anche dopo, per la danza. In pratica sono andato via di casa quando avevo 15-16 anni (n.d.r. per studiare danza in una città lontana da casa). Nonostante gli impegni mi tengano lontano, la cosa bella è che con tutta la mia famiglia, i miei nonni e i miei zii, abbiamo un rapporto davvero bello e speciale. Tutti loro sanno che sono una persona che viaggia tanto e magari devo stare mesi via di casa, però sanno anche che quando poi ritorno ci apprestiamo a fare quelle “mega riunioni di famiglia” e sembra quasi che non me ne sia mai andato…
Si ringrazia per la collaborazione Sara Testori della “Red Communications di Elisabetta Soldati” di Cologno Monzese (Milano).
Laura Palopoli