Per la mia generazione i maceri pieni di ranocchie erano all’ordine del giorno.
Oggi purtroppo non è più così: girando in bicicletta con mio figlio Luigi ho pensato quindi di fare cosa giusta portandolo in uno degli ultimi maceri presenti a ridosso del centro abitato dove, proprio in queste settimane, iniziano i canti delle ranocchie in amore. Il macero si trova di fianco al cimitero dove, grazie ad una normativa intelligente e ad un intervento costruttivo rispettoso della biodiversità, si è conservato appunto un importante macero, testimonianza storica del nostro territorio. Ogni anzolese degno di questo nome è passato per questo macero almeno una volta nella vita. Per chi avesse bambini consiglio questa esperienza: qui riporto un breve spezzone del “concerto sinfonico”.
Due sole avvertenze se andrete a visitarlo: riportatevi a casa i rifiuti e non fate chiasso, anche perché, se lo farete, le ranocchie non canteranno. Grazie!
dal profilo Fb di Giampiero Veronesi