L’Emilia-Romagna non abbassa la guardia nei confronti delle zanzare, principali responsabili della trasmissione di diverse malattie virali, potenzialmente anche gravi. Nonostante nel 2021, con la riduzione dei viaggi internazionali a causa della pandemia, appaia più contenuto il rischio di “importazione” di casi di Dengue, Chikungunya e Zika, la Regione tiene alta l’attenzione nei confronti di virus e insetti che possono veicolarli.
Un impegno rinnovato nel Piano regionale arbovirosi 2021 approvato ieri dalla Giunta, che ha anche confermato lo stanziamento di 1,2 milioni di euro, nell’anno in cui proprio l’Emilia-Romagna è coordinatrice di un progetto finanziato dal ministero della Salute, che ha tra gli obiettivi anche un maggiore coinvolgimento dei privati per la corretta gestione delle proprie aree.
Nel documento – frutto di un lungo lavoro preparatorio basato sull’esperienza degli anni passati e realizzato da un tavolo multidisciplinare costituito da Regione, Enti locali, Aziende sanitarie e Istituto Zooprofilattico – si confermano i cardini della strategia di prevenzione: innanzitutto la sorveglianza entomologica, a cui associare un’attività di contrasto alle zanzare per ridurne la densità di popolazione sul territorio; poi l’individuazione il più possibile precoce dei casi sospetti, in modo da attuare tempestivamente le misure di controllo per impedire la catena di trasmissione del virus dalle zanzare infette alle persone; infine, l’ulteriore rafforzamento delle misure per prevenire la trasmissione delle infezioni in caso di donazioni di sangue, organi e tessuti.
Si va dunque dal monitoraggio con ovitrappole ai trattamenti larvicidi sul suolo pubblico, dalla sorveglianza delle infestazioni alle attività di disinfestazione, agli interventi sanitari per la riduzione del rischio di trasmissione dei virus. Da maggio inizia la sorveglianza entomologica sulle zanzare (tigre e comune), da giugno quella sanitaria sui casi di malattia Chikungunya, Dengue, Zika e West Nile.
1 milione 200mila euro dalla Regione per l’attuazione del Piano
Per il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle cosiddette “arbovirosi”, la Giunta ha confermato anche per il 2021 il proprio impegno economico, stanziando 1 milione 200mila euro. Risorse destinate a tutte le Aziende Usl e ai Comuni, che contribuiscono ad attuare sul territorio molteplici azioni per contrastare la diffusione e ridurre la presenza di questi insetti – della specie sia comune (Culex) che Tigre (Aedes) – ma anche per mantenere elevato il livello di controllo della possibile circolazione virale. La responsabilità degli interventi di disinfestazione per il controllo della popolazione di insetti vettori è in carico, in base alla normativa vigente, alle amministrazioni comunali, con il supporto tecnico-scientifico dei Dipartimenti di Sanità pubblica delle Aziende Usl. Saranno quindi le Ausl a suddividere il finanziamento messo a disposizione dalla Giunta tra gli enti attivamente impegnati nella lotta alle zanzare nel territorio di propria competenza.
Progetto ministero della Salute/Rete Città Sane
Il Piano regionale si arricchisce quest’anno di una novità: un progetto coordinato dalla Regione, finanziato dal ministero della Salute-Ccm (Centro controllo malattie) e svolto in collaborazione con la Rete Città Sane-Oms, che ha l’obiettivo di migliorare la capacità di gestire il rischio arbovirosi, a livello locale e regionale. Tra gli strumenti operativi individuati, il rafforzamento, ad esempio, delle misure di sorveglianza e il monitoraggio, compresa la mappatura dei focolai larvali, degli interventi di lotta larvicida e adulticida, in situazioni ordinarie o di emergenza; e, ancora, azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento dei privati per una corretta gestione delle proprie aree.
Zanzare, virus e malattie: i dati 2020 in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna, nel 2020 i casi confermati di Dengue sono stati 6, quelli di Chikungunya 1, di Zika virus 1; sono tutti casi di importazione, collegati a viaggi, riscontrati nel periodo gennaio-febbraio 2020. Le forme neuroinvasive di malattia West Nile sono state 5. Nonostante le limitazioni ai viaggi causate dalle restrizioni da Covid-19, in Veneto nel 2020 si è verificato un focolaio di Dengue con trasmissione autoctona che ha originato complessivamente 11 casi oltre a quello indice (il cittadino rientrato dall’estero in fase viremica). Un esempio che mostra come il rischio di epidemie da vettore sia reale, così come fondamentale l’attività prevenzione e contrasto alla proliferazione delle zanzare.
L’impegno della Regione a informare, anche nelle scuole
Da anni la Regione promuove e realizza campagne di informazione rivolte alla popolazione, con l’obiettivo di fornire ai cittadini indicazioni sulle azioni da mettere in atto per contribuire a ridurre il livello dell’infestazione da zanzare (comportamenti corretti per la gestione dei focolai in ambito privato), consigli per proteggersi dalle punture e precauzioni da adottare se si viaggia in Paesi a rischio. Tutto il materiale prodotto è disponibile all’indirizzo www.zanzaratigreonline.it/it/comunicazione
L’attività di promozione dei comportamenti corretti che i cittadini devono tenere è condotta anche attraverso uno specifico progetto rivolto agli istituti scolastici primari e secondari dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con la Rete dei Centri di Educazione alla Sostenibilità. Il progetto, “Contrasto alla diffusione della zanzara tigre”, è inserito nel programma di informazione ed educazione alla sostenibilità della Regione per il triennio 2020-2022 con particolare attenzione al tema educazione, ambiente e salute.
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