Questo mese proponiamo un’intervista “a più voci”. Si tratta di cinque ragazzi persicetani, di età compresa tra i 30 e i 40 anni, che hanno deciso di racchiudere in una band le loro passioni e l’amicizia che li contraddistingue. Insieme hanno dato vita a “I Maddalen’s Brothers” e, dal 2007, i loro brani diffondono, soprattutto ad un pubblico di giovani, messaggi che si ispirano alla tradizione e alla fede cristiana. Un connubio potente quello che mescola la musica alla fede religiosa, che li ha un uniti in un progetto altrettanto importante quello di dar vita alla prima “Christian Band” bolognese.
Com’è nata l’idea di creare una band di musica cristiana, in chiave rock?
Tutto è iniziato in una fredda sera del 2007 quando abbiamo deciso di trovarci a suonare. Ognuno di noi aveva già avuto esperienze musicali in altri gruppi o in altre realtà. Essenzialmente c’eravamo riuniti per stare insieme, senza avere aspettative particolari… In quell’occasione però, essendo tutti di fede cristiana, ci è venuto in mente di provare ad arrangiare un tradizionale brano mariano “è l’ora che pia” in chiave blues… l’idea era bizzarra ma abbiamo notato che funzionava! Ci piaceva. Ecco allora come ha preso forma l’idea di mescolare insieme: la musica, il rock e la fede. È stato così che tutto ha avuto inizio.
Il nome della band I Maddalen’s Brothers (I fratelli di Maddalena) invece non è certo casuale risponde a una precisa riflessione. L’abbiamo scelto per richiamarci alla Maddalena di cui si narra espressamente nel Vangelo… lei è la peccatrice, “l’ultima”. Una figura importantissima perché è stata la prima a vedere Gesù Risorto e a diffondere la notizia a tutti. La sua testimonianza è diventata la “nostra strada musicale”.
Parliamo di voi cinque, che siete l’anima de I Maddalen’s Brothers, come vi definireste?
Partiamo dai soprannomi… scherzosamente ci siamo dati dei soprannomi nella band: Piero “Laetabundus” Bencivenni (è la nostra voce), Andrea “Intercessionis” Garagnani (alla batteria), Simone “De Profundis” Rusticelli (al basso e chitarra acustica), Daniele “Providentia” Balboni (alla chitarra elettrica), Marco “Angelorum” Bovina (alle tastiere).
Di fatto siamo buoni amici e “fratelli”. Nonostante le nostre diversità (conduciamo vite e lavori differenti) ci siamo ritrovati, in modo “vero”, proprio attraverso la musica e Dio. Noi, siamo così.
Avete iniziato nel 2007, in tutti questi anni, come si è evoluto il vostro progetto musicale?
Il nostro progetto musicale è iniziato facendo cover di brani famosi attingendo dal panorama musicale cattolico e ri-arrangiandoli con molti generi musicali. Poi negli ultimi anni abbiamo composto dei brani tutti nostri. E così stiamo ancora proseguendo!
Nell’arco di questo periodo ci sono capitate tante cose belle e inaspettate, che potremmo definire veri e propri “doni”. Ne vogliamo citare una su tutte. Nel 2017 si è tenuta la festa dei nostri 10 anni (il Ten Maddalens). Un Anniversario-Concerto che si è svolto presso il CineTeatroFanin alla presenza di tantissime persone. È stata una serata piena di amici, di musica dedicata a Dio, ed è stata l’occasione per ringraziare tutti del cammino svolto fino a quel momento. Un percorso fatto insieme e che ci ha fornito la carica per continuare ad andare avanti.
Il vostro ultimo brano è dedicato a Padre Marella – proclamato Beato nel 2020 – cosa rappresenta per voi questo lavoro musicale?
Si intitola “Volare verso l’Altro” ed è il nostro ultimo singolo, brano che abbiamo inteso dedicare a Padre Marella nell’anno della sua Beatificazione. Attraverso questa canzone abbiamo voluto far conoscere la figura di quest’uomo, così importante per la città di Bologna (e non solo), ai più giovani. Anche qui il titolo che abbiamo scelto per il brano non è casuale. Si tratta di un gioco di parole che abbiamo voluto perché “l’Altro” è stato per Padre Marella, la sua missione più importante. Soprattutto nel periodo così difficile che stiamo vivendo “l’Altro” appare ancora più distante, mentre Padre Marella ci ha insegnato ad Amare con estremo coraggio… perché l’Amore, quello vero, non conosce distanze.[N.d.r.: Il brano è già disponibile sul loro canale Youtube e su tutti gli store digitali].
Quali progetti avete in mente per il futuro de I Maddalen’s Brothers?
È complicato fare progetti futuri in questo periodo storico, così incerto. Sicuramente uno dei nostri obiettivi sarà quello di realizzare nuovi inediti e di pubblicarli…
La musica, secondo noi, è la forma d’arte più elevata, e tale rimane. Poi certamente abbiamo desiderio di tornare a suonare dal vivo quanto prima. Ci manca molto il contatto con le persone. Con questa speranza ci affidiamo nelle mani di Dio. Abbiamo Fede!
Ringraziamo per questa intervista… è stata per noi un’altra occasione donata e inaspettata.
Laura Palopoli