In Emilia-Romagna via all’assunzione degli specializzandi per la campagna vaccinale
In Emilia-Romagna anche i medici specializzandi, a partire da quelli del primo anno di corso, potranno fare la loro parte per combattere il Coronavirus, impegnandosi in prima persona per la vaccinazione dei cittadini.
A metterlo nero su bianco, un decreto del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, firmato nel tardo pomeriggio di ieri (24 marzo ndr), dopo che nei giorni scorsi le Aziende sanitarie da Piacenza a Rimini hanno pubblicato avvisi per acquisire la disponibilità degli studenti in formazione specialistica a contribuire alla campagna vaccinale.
Ai giovani medici saranno attivati contratti di lavoro autonomo o di collaborazione continuativa dalla durata massima di un mese, eventualmente prorogabili in base alle necessità della campagna. L’impegno non dovrà superare le 12 ore a settimana, così da non compromettere il regolare svolgimento delle attività formative teoriche e pratiche degli specializzandi: una richiesta arrivata direttamente dell’Osservatorio regionale formazione medica specialistica e recepita appunto nell’ordinanza. Gli specializzandi saranno operativi in ogni fase dell’iter vaccinale: dalla raccolta e valutazione dell’anamnesi clinica al supporto per il consenso informato, dalla supervisione medica alla preparazione e somministrazione del vaccino, fino alla supervisione dei soggetti vaccinati e la registrazione della somministrazione nel sistema informativo nazionale. Modalità previste dal Protocollo nazionale sottoscritto lo scorso 6 marzo dai ministri della Salute, Università e Ricerca e dal presidente della Conferenza Stato-Regioni con le Organizzazioni rappresentative dei medici in formazione specialistica.
Tutti gli oneri dell’arruolamento degli specializzandi saranno a carico del Fondo sanitario regionale, a meno che non intervengano specifici finanziamenti nazionali; in ogni caso non ricadranno sulle singole Aziende sanitarie.
Quasi 1.500 contratti di formazione specialistica finanziati
Grazie anche all’impegno della Regione, che a novembre scorso ha investito ulteriori fondi vicini ai 2 milioni di euro, in Emilia-Romagna sono arrivati a quota 1.464 i contratti di formazione specialistica sul territorio, con un aumento che supera il 57% rispetto ai 931 dello scorso anno. Un numero tale da coprire potenzialmente tutti i posti necessari previsti dalle procedure selettive promosse nei mesi scorsi dal Commissario nazionale per l’emergenza Covid-19, che a pieno regime avrebbero dovuto garantire al Servizio sanitario regionale oltre 1.100 operatori.