Proprio ieri, 18 marzo, si è celebrata la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Covid-19. Lockdown un anno fa, rossi oggi; eppure molto è cambiato.
Dalle mascherine prima introvabili e oggi merce quotidiana, alla produzione di un piano vaccinale quando, è bene ricordarlo, per molte malattie non esiste ancora oggi un vaccino. Tuttavia la preoccupazione continua ed è dettata da un lato dai numeri in continua crescita causa anche dalle varianti, dall’altro dal ritardo che stiamo vivendo nella somministrazione del vaccino.
Ecco perché risulta fondamentale l’attuazione del piano vaccinale del Governo: imprimere un’accelerazione nella campagna di vaccinazione per raggiungere il ritmo di 500mila sieri inoculati al giorno su base nazionale (oggi siamo a 170mila) e vaccinare almeno l’80% della popolazione (oggi siamo al 3,2%) entro il mese di settembre.
️Non dobbiamo abbandonare la speranza e la fiducia, soprattutto dopo la notizia positiva di oggi sulla ripresa delle vaccinazioni anche in Emilia-Romagna, in seguito al via libera da parte di Aifa, di AstraZeneca, ritenuto sicuro ed efficace.
Stando così le cose, persino a livello locale possiamo contribuire al raggiungimento di questo obiettivo individuando già degli spazi o luoghi da mettere a disposizione per supportare il personale medico nell’azione di somministrazione dei vaccini; ricordo infatti che la nostra Regione ha un potenziale di somministrazione di 45.000 sieri giornalieri.Il nostro territorio ha già pagato e sta ancora pagando un prezzo troppo alto. Persiceto non può farsi trovare impreparata.
Nell’apprendere che finalmente il Sindaco abbia deciso di intervenire tramite la Dott.ssa Stefania Del Rio, Direttrice del Distretto della Pianura Ovest dell’Ausl di Bologna, per relazionare sulla situazione pandemica di Persiceto, ricordo che fortunatamente nel nostro Comune non mancano né aree né strutture potenzialmente predisposte alla somministrazione dei vaccini.
- Possiamo pensare alla Bocciofila Persicetana, nella quale sono orgogliosamente vicepresidente,
- oppure alla sede della Protezione civile con relativo piazzale antistante,
- oppure perché non pensare ad un coinvolgimento, tramite apposita convenzione, degli hotel del territorio attualmente chiusi.
- Per un maggior coinvolgimento della cittadinanza e copertura territoriale, sarebbe opportuno intervenire anche su San Matteo della Decima pensando per esempio di realizzare un punto vaccinale al “Posto dove andare”
- oppure alla realizzazione di una tensostruttura momentanea nel piazzale del Cimitero.
Insomma, tanto si può e si deve fare.
La campagna vaccinale deve essere la nostra priorità. Dobbiamo garantire la salute dei nostri concittadini senza dimenticare l’impegno nell’affrontare la grave crisi economica e sociale che stiamo vivendo.
dalla pagina Fb di Francesco Furlani