Agricoltura, danni da cimice asiatica: in arrivo la seconda tranche di indennizzi
Più sostegno ai giovani che vogliono avviare un’azienda, sostegno al reddito delle imprese, maggiori investimenti sull’innovazione tecnologica e una decisa accelerazione sul versante delle azioni di contrasto al cambiamento climatico e per la sostenibilità ambientale.
Sono le priorità per il rilancio del comparto agricolo ferrarese indicate dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi,
che ieri ha incontrato nel capoluogo estense i vertici delle
organizzazioni provinciali di categoria (Confagricoltura, Cia,
Coldiretti, Copagri e UNIMA) e del mondo cooperativo (Confcooperative e
Legacoop Estense) per fare il punto della situazione, illustrare le
strategie della Regione e raccogliere proposte e suggerimenti per la
messa a fuoco delle linee di lavoro per i prossimi mesi.
L’assessore
Mammi ha inoltre ricordato che arriveranno già nelle prossime settimane
gli indennizzi 2021 per i danni causati dalla cimice asiatica, per oltre
11 milioni di euro su tutto il territorio regionale: un tema molto
sentito nel territorio ferrarese, a forte vocazione
ortofrutticola.Presenti alla riunione, che in parte si è svolta in
videoconferenza nel rispetto delle regole anti Covid, anche il
direttore generale dell’assessorato regionale all’Agricoltura, Valtiero Mazzotti, e il dirigente del Servizio territoriale agricoltura di Ferrara, Renzo Armuzzi.
Mammi
ha fatto innanzitutto il quadro delle risorse finanziarie di
provenienza europea su cui l’Emilia-Romagna potrà contare per
l’attuazione del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) nel biennio di transizione 2021-2022 verso la nuova Pac
(Politica agricola comune). “Nei prossimi due anni- ha spiegato
l’assessore- avremo a disposizione almeno 380 milioni di euro per il
rafforzamento e la modernizzazione dell’agroalimentare regionale.
Dobbiamo spendere bene queste risorse e spenderle tutte per far crescere
l’agroalimentare della nostra regione: lo abbiamo fatto nei sette anni
della programmazione 2014-2020, vogliamo farlo anche nei prossimi due”.
“La
sfida che ci attende è molto impegnativa- ha aggiunto-: la popolazione
mondiale è in aumento, quindi servirà più cibo per sfamare l’intero
Pianeta. Al tempo stesso cambieranno le diete alimentari e i nostri
prodotti di qualità per affermarsi sui mercati mondiali dovranno essere
ancora di più promossi e tutelati contro il rischio delle falsificazioni
e imitazioni. L’agricoltura è cibo, ma è anche ambiente, cultura e
identità: noi vogliamo difendere questi valori e valorizzare un settore
economico che è strategico per l’economia regionale e per l’intero
Paese, puntando sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale”.
Aiuti per accelerare il ricambio generazionale nei campi e sostenere il reddito degli agricoltori; più investimenti per migliorare l’efficienza e la competitività delle imprese, con un occhio di riguardo alle nuove tecnologie digitali e alla nuova frontiera dell’agricoltura di precisione; rafforzamento delle filiere e del biologico:
il tutto nell’ottica della tutela della qualità delle acque e del suolo
e della lotta ai gas serra, responsabili del cambiamento climatico di
cui l’agricoltura è il settore che paga il prezzo più alto.
Queste le parole d’ordine dell’assessore Mammi, che ha poi presentato i contenuti del piano di rilancio dell’ortofrutta
che la Regione ha proposto per il finanziamento al ministero delle
Politiche agricole. Un piano in sei punti che spazia dagli interventi
per la riconversione varietale e l’introduzione di nuove colture come la
frutta secca al potenziamento delle reti logistiche e infrastrutturali
al servizio del settore agricolo, passando per il sostegno alla nascita
di fondi mutualistici per la gestione dei rischi in campagna, dalle
gelate fuori stagione alle avversità fitosanitarie come la cimice
asiatica e la Maculatura bruna che negli anni scorsi hanno fatto strage
di pere, di cui la provincia di Ferrara è leader in Italia.
L’incontro
è stata anche l’occasione per fare il punto con le confederazioni
agricole e agroambientali sui danni da dissesto idrogeologico provocati
dagli animali fossori e in particolare dalla nutria. L’assessore Mammi
ha ricordato che è in campo il prosieguo della strategia regionale di
massimo contenimento del roditore, anche attraverso le sperimentazioni
attivate.
Le associazioni hanno infine sottolineato la centralità
della formazione degli agricoltori in ambito professionale per
potenziare competitività e tecniche di produzione.
I fondi per l’agricoltura ferrarese
Superano i 120 milioni di euro il totale dei contributi erogati attraverso il Psr 2014-2020 agli imprenditori agricoli ferraresi: la quota più significativa, circa 74,8 milioni di euro, è stata destinata alle azioni a favore della sostenibilità e tutela dell’ambiente, compreso il biologico, con quasi 4.300 domande ammesse. Seguono nell’ordine gli investimenti per lo sviluppo della competitività (ricambio generazionale, filiere agroalimentari, gestione dei rischi aziendali, ammodernamento aziende), per un totale di circa 38,5 milioni di euro di contributi e quasi 1.500 domande finanziate. Infine, oltre 7,9 milioni di euro sono stati investiti per lo sviluppo del territorio (servizi alla popolazione, banda larga, ecc.).
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