Pur comprendendo le esigenze di contrastare una situazione di crisi determinata dalla pandemia esprimiamo preoccupazione per l’apertura di alcune cooperative di servizi a partnership con Uber, soggetto rispetto al quale ancora è necessario verificare la capacità di inserirsi in un contesto quale quello dei trasporti comunque connotato da peculiarità che a Bologna sono ancora più evidenti.
Benché oggi sembri che Uber non intenda muoversi su un canale similare a quello su cui opera l’offerta dei taxi in strada, non nascondiamo il timore che, anche a causa dell’assenza di controlli e di un’attenta applicazione della disciplina e della normativa in materia, possano realizzarsi pratiche concorrenziali non conformi alla normativa attuale a discapito di una categoria che è già stata fortemente penalizzata da scelte politiche compiute dagli Enti territoriali non all’altezza delle aspettative.
La ciclica minaccia di ampliare il numero di licenze, l’assenza di un costante adeguamento e allineamento delle tariffe, così come altre scelte di settore, costituiscono elementi su cui già si è registrato uno scollamento delle Amministrazioni locali rispetto alle richieste di categorie di lavoratori e imprenditori quali sono i taxisti.
E’ necessario quindi che Comune, Città Metropolitana e Regione informino i rispettivi Consigli e convochino un tavolo in cui si affronti con concretezza il tema dell’ingresso di Uber in città, disciplinandone l’arrivo e non subendone le conseguenze.
Farlo oggi significa evitare problemi domani.
Lo dichiarano:
On. Galeazzo Bignami Deputato di FDI
Avv. Marco Lisei Capogruppo FDI in Regione Emilia-Romagna