Gli effetti dell’emergenza sanitaria sulle risorse finanziarie della Città metropolitana
Quest’anno la scadenza del 31 luglio, termine di legge entro cui gli
Enti locali sono tenuti a effettuare la verifica della salvaguardia
degli equilibri di bilancio, si colloca nel grave contesto della crisi
economica causata dall’emergenza sanitaria. L’attuale quadro generale di
grande incertezza non consente una puntuale quantificazione della
contrazione delle entrate, a questo si aggiunge poi la necessità di
spese aggiuntive per rispondere a bisogni emergenziali e per svolgere al
meglio le funzioni della Città metropolitana.
Proprio a causa
dell’incertezza sulla quantità delle risorse a disposizione degli enti
locali, nell’iter di conversione in legge del cosiddetto “decreto
rilancio”, è stato prorogato al 30 settembre 2020 il termine per
approvare il provvedimento di salvaguardia. La Città metropolitana di
Bologna ritiene comunque opportuno procedere entro il termine ordinario,
allo scopo di adottare fin d’ora le prime misure per il riequilibrio
del bilancio a fronte delle perdite già registrate e rinviare al
successivo provvedimento di novembre l’adozione delle misure definitive.
Con
queste premesse è stata approvata ieri dal Consiglio metropolitano la
seconda variazione di bilancio, frutto dei risultati della ricognizione
interna sugli effetti già prodotti e/o ulteriormente prevedibili dalla
crisi sul Bilancio 2020. La delibera è stata approvata con 10 voti a
favore (Pd), 3 astenuti (Palumbo e Rete Civica) e 2 contrari (Uniti per
l’Alternativa).
Come noto, il Governo ha assunto numerosi
provvedimenti a sostegno di cittadini, lavoratori, imprese e enti
territoriali. Da ultimo, con il Decreto Rilancio, ha istituito apposito
fondo che prevede per le Città metropolitane e le Province uno
stanziamento di 500 milioni di euro, importo che non soddisfa i
fabbisogni stimati neanche per le sole Città metropolitane.
L’acconto del 30% già versato nelle casse dell’Ente ammonta a 2.861.560 euro.
La
Città metropolitana di Bologna ha adottato tutte le operazioni sullo
stock del debito offerte dal quadro normativo emergenziale con la
rinegoziazione di 42 mutui con Cassa Depositi e prestiti e la
sospensione di 10 mutui contratti con Intesa Sanpaolo S.p.A.
Le linee principali della Variazione di Bilancio approvata riguardano per la parte corrente:
Entrate tributarie le valutazioni effettuate tengono conto di una possibile perdita di gettito rispetto al 2019 stimata in circa 24 milioni di euro in termini annui che, tenuto conto delle possibili minori entrate relative al Titolo 3^, corrispondono a circa 27 milioni di euro. In particolare sul fronte tributario i dati effettivi relativi al primo semestre degli introiti di RC auto e IPT mostrano andamenti ancora instabili, ma migliorativi rispetto alle stime effettuata a livello nazionale per la Città metropolitana di Bologna (RC auto meno 14% pari a 5,880 milioni, IPT meno 46% pari a 14,520 milioni). La manovra finanziaria approvata assesta quindi le entrate tributarie con una variazione negativa di 7.760.000 euro (meno 1.010.000 RC auto, meno 6.750.000 IPT) comprendente le minori entrate registrate finora a tutto il 30 giugno.
Ricognizione straordinaria di bilancio sugli effetti legati all’emergenza COVID-19 La riduzione delle poste relative ai mutui a seguito della rinegoziazione con Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. ha portato a un beneficio sul Bilancio 2020 di 2.308.446 euro, di 1.668.650 euro sul 2021 e di 1.880.015 euro sul 2022. La riduzione delle poste relative ai mutui a seguito della sospensione della quota capitale con Intesa Sanpaolo S.p.A. sul bilancio 2020 di euro abbassano la pressione di 1.184.374 di euro.
Per quanto riguarda poi il fondo disposto dal Decreto Rilancio si registra un’entrata pari al 30% (2.861.560 di euro) e ad una quantificazione del restante 70% secondo le indicazioni di IFEL di 5.246.194 di euro aggiuntivi rispetto all’acconto.
La verifica straordinaria di bilancio restituita dai settori sull’annualità 2020 porta a minori spese per 2.004.538 di euro e fa registrare 207.000 euro di minori entrate.
Fondi e accantonamenti Viene istituito in parte corrente un “fondo COVID -19” di 7.767.093 di euro per il 2020, 1.682.547 per il 2021 e 1.474.410 per il 2022. Fondo che, insieme all’avanzo disponibile 2019 e agli altri accantonamenti in avanzo di amministrazione 2019, è destinato a far fronte alle minori entrate e a eventuali altre emergenze che si registreranno nei prossimi mesi.
“In conclusione – ha commentato Giampiero Veronesi, consigliere metropolitano con delega al Bilancio – in questo momento gli equilibri di bilancio garantiscono sostenibilità, ma è doveroso mantenere uno stretto monitoraggio sulle entrate e sulle spese in un’ottica di prudenza prospettica sul 2020 così come sugli anni futuri”.
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