A un anno dalla legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate da orientamento sessuale e identità di genere

E’ passato un anno da quando, dopo una seduta record di 40 ore e 1.787 emendamenti, l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna approvava, nel cuore della notte, la legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere (la LR 15/2019). Dodici articoli che mettono nero su bianco il diritto di ogni persona alla piena autodeterminazione rispetto a orientamento sessuale e identità di genere, oltre a sancire l’impegno della Regione al monitoraggio e al contrasto di ogni forma di violenza. Un’azione di prevenzione e di sostegno alle vittime che passa anche dalle misure, previste dal provvedimento, di educazione e sensibilizzazione volte all’inclusione sociale, e dunque al superamento degli stereotipi discriminatori verso le persone gay, trans, lesbiche, bisessuali, queer, intersessuali.

“L’approvazione della legge 15 per il contrasto alle discriminazioni e alle violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, avvenuta esattamente un anno fa, la sera del 23 luglio 2019, ha posto la nostra Regione all’avanguardia nella difesa dei diritti individuali e delle pari opportunità e nella promozione della cultura del rispetto e dell’inclusione- afferma l’assessora regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori -. Superata la fase elettorale e l’emergenza Covid, nei giorni scorsi, ho convocato il tavolo di confronto con le associazioni LGBTI che ne hanno sostenuto l’approvazione e condiviso le prime azioni che implementeremo nelle prossime settimane. A partire dalla consapevolezza che la pandemia ha posto nuovamente al centro la necessità di un’attenzione particolare nei confronti di quelle persone – soprattutto giovani, ma non solo – che subiscono discriminazioni e violenze, assurdamente motivate dall’orientamento sessuale, anche nel proprio contesto domestico e per questo hanno bisogno di essere accompagnate e sostenute con iniziative che rendano possibile l’avvio di percorsi di vita in autonomia”

Durante la seduta della Commissione consiliare per la parità e per i diritti delle persone, a un anno appunto dall’approvazione della legge, c’è stata l’audizione dei Comuni e delle associazioni attivamente impegnati nell’attuazione della norma

“Sulla spinta della legge regionale– ha concluso l’Assessore Lori-, sul territorio sono stati avviati tanti progetti trasversali che rappresentano un tessuto di buone pratiche sulle quali la Regione vuole investire per favorire il diffondersi di un terreno fertile per l’inclusione, sociale e culturale ma anche professionale, educativa e sanitaria, e il contrasto a ogni forma di discriminazione”.

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