Volt, primo partito paneuropeo, si schiera a favore della protesta dei professionisti sanitari per sostenere che non può esistere una sanità senza i medici o peggio ancora una sanità di serie A e di serie B.
Nei prossimi anni andranno in pensione 52.000 medici ma le borse di studio per le scuole di specializzazione al momento arrivano a coprire tra i 7.000 e gli 8.000 posti l’anno, troppo pochi per il fabbisogno italiano.
Dal 2013 il numero dei contratti per la formazione specialistica è inferiore rispetto a quello dei medici laureati ed abilitati. Inoltre i numeri sono carenti anche in relazione al fabbisogno espresso dalle Regioni.
Per Volt, partito particolarmente attento alla Sanità sia pubblica che privata, la soluzione è avere: più borse di specializzazioni, più concorsi e non aumentare i posti dell’Università di Medicina e Chirurgia.
“Investire in formazione significa anche massimizzare i circa 130.000€ investiti per formare ogni singolo laureato in Medicina e Chirurgia. Investire significa evitare la fuga di circa 1500 laureati l’anno, che si trasferiscono all’estero in cerca di opportunità.“
Volt è al fianco di tutte le associazioni che si sono mobilitate per eliminare l’imbuto formativo per garantire un numero di posti nelle scuole di specializzazione capace di assorbire quello dei laureati in Medicina e Chirurgia.
Questa emergenza sanitaria ha insegnato che investire sulla salute non può più essere rimandato.
Ora più che mai è tempo di stanziare più fondi e dare un futuro ai nostri medici, per tutelare la saluti di tutti .
Volt c’è!
Ufficio Stampa Volt Italia