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Legambiente: al via la campagna informativa #TiConoscoMascherina

Informare le persone sul corretto smaltimento delle mascherine monouso e sensibilizzarle verso l’uso di alternative lavabili e riutilizzabili, sono questa le finalità della nuova campagna lanciata la Legambiente l’Arboreto con il supporto di Feeling Felt.

L’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus ci ha messo di fronte a una nuova sfida, legata proprio al ritorno di una diffusione massiccia di plastica monouso: mascherine in primis.
Già dalla prima fase  si iniziava ad avvertire il pericolo che i dispositivi di protezione individuale rappresentano per l’ambiente. Fermo restando, ovviamente, la loro necessità per la nostra salute.

È ormai certo che il loro impiego ci accompagnerà a lungo nella convivenza con il virus e questo, indubbiamente, avrà un notevole impatto sul Pianeta. Secondo le stime raccolte ed elaborate da Legambiente, la produzione di questi rifiuti è di circa 70mila tonnellate annue, pari allo 0,23% di quelli urbani raccolti e smaltiti in Italia. Un quantitativo che può arrivare a 300mila tonnellate annue, tenendo conto di tutte le tipologie di dispositivi di protezione individuale, secondo i dati dell’Ispra.
Inoltre, trattandosi di materiali compositi e contaminati non si possono differenziare né riciclare. Almeno per il momento.
Le mascherine chirurgiche sono formate da due o tre strati di tessuto non tessuto (Tnt) costituito da fibre di poliestere o polipropilene, sono monouso e non ci sono procedure, scientificamente validate, per la loro disinfezione.

Nel prontuario diffuso a inizio aprile,  il Ministero della Salute italiano ha spiegato che guanti e mascherine vanno smaltite nella raccolta indifferenziata «chiudendo tali rifiuti in due o tre sacchetti, uno dentro l’altro». Cosa significa questo? Che nel migliore dei casi questi rifiuti finiscono in un inceneritore, ma nel peggiore vengono dispersi nell’ambiente. E il secondo caso sembra purtroppo un comportamento largamente diffuso, come dimostrano le foto pubblicate su web e social che immortalano mascherine gettate per terra.

Molte associazioni ambientaliste, fra cui Legambiente, denunciano che le mascherine disperse nell’ambiente hanno già raggiunto fiumi e mari, dove rischiano di creare gravi danni alla fauna acquatica.  A questo si aggiunge l’aggravante che questi dispositivi, disintegrandosi, si trasformano in microplastiche, il cui inquinamento è subdolo e ancora incalcolabile.

Per questo motivo Legambiente l’Arboreto ha deciso di lanciare una campagna per spingere i cittadini verso le alternative che già esistono sul mercato.

Fra queste abbiamo scelto le mascherine lavabili e riutilizzabili del brand di moda sostenibile Feeling Felt, prodotte con scampoli di tessuti provenienti da scarti di produzione che altrimenti sarebbero diventati rifiuto. Il tutto nell’ottica di continuare a credere che l’Economia Circolare sia praticabile anche in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.

Per ogni mascherina acquistata, Feeling Felt  donerà il 15% del costo a sostegno delle attività di economia circolare su cui il Legambiente l’Arboreto è impegnata.

Per attivare la donazione è necessario inserire la dicitura “LEGAMBIENTEARBORETO” nella sezione CODICE PARTNER nella pagina di pagamento.

A questo link è possibile scegliere e acquistare le mascherine lavabili Feeling Felt.

Legambiente l’Arboreto APS

Gianluca Stanzani:
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