In che modo è possibile mettere in relazione arte e scienza? E quali connessioni possono scaturire tra questi due mondi apparentemente lontani? Ce lo spiega l’intervista che abbiamo rivolto a Federico Benuzzi, di Sala Bolognese, in cui racconta come abbia trovato un modo tutto personale per riuscire a stare in equilibrio – ed armonizzare – tutte le sue differenti passioni. Perché lui è decisamente una persona poliedrica nella quale convivono più anime contemporaneamente: quella di professore (insegna Matematica e Fisica nelle Scuole Superiori), quella di attore, e poi anche divulgatore, presentatore, ed infine giocoliere.
Com’è iniziato il percorso che ti ha portato a sviluppare e collegare i tuoi diversi interessi?
Il primo passo è stato avvicinarmi alla giocoleria. Ho iniziato anni fa quando, per mantenermi agli studi universitari, mi esibivo come giocoliere negli spettacoli e durante le feste. La mia attrazione verso questa pratica, che afferisce ad un’antica arte circense, è andata poi invigorendosi e con il tempo ho scelto di approfondirne maggiormente le tecniche (ndr. Federico ha raggiunto livelli professionistici nella giocoleria, a tal punto che nel 2004 è stato il primo italiano, dopo tantissimi anni, a potersi esibire al Circo di San Piertoburgo). Successivamente ho completato gli studi conseguendo la Laurea in Matematica e Fisica, e ho proseguito l’iter necessario per diventare docente. Diciamo che i due ambiti hanno poi finito per mescolarsi un po’ per caso quando, in sede d’esame, ho avuto l’idea di usare “un palloncino in movimento” per spiegare un fenomeno della fisica. A quel punto ho realizzato che molti altri meccanismi e concetti della fisica potevano essere divulgati attraverso l’arte della giocoleria… e così le due passioni hanno iniziato a collegarsi. Di lì a poco ho preparato il primo spettacolo che mescola le due attività: Fisica Sognante che, da oltre 10 anni, porto in scena rivolgendomi ad un pubblico di studenti. Sono riuscito a mettere in piedi questo tipo di esibizione anche grazie ad un’altra mia passione, quella per la recitazione (ndr. Federico ha frequentato la Scuola di Teatro “Colli” a Bologna). Recitazione da cui ho imparato a modulare la voce, utilizzare lo sguardo periferico, e le movenze più efficaci per catturare l’attenzione della platea cui mi rivolgo (sia in classe, che sul palco).
Sarà per effetto di questo tuo particolare mix di competenze che sei riuscito a trovare la giusta modalità per combinare insieme le attività che porti avanti?
Diciamo che mi sento bene nella “dimensione del creare” e quindi il mio percorso è sempre un continuo tendere verso qualcosa che solo la passione e la volontà di “far bene le cose” ti spinge a ricercare. L’intento finale dei miei lavori non è necessariamente quello di spiegare i fenomeni della fisica, ma di suscitare curiosità e interesse nei giovani avvicinandoli all’argomento. Durante i miei spettacoli il confine tra lezione e spettacolo diventa molto sfumato ed anche il mio ruolo passa dall’essere giocoliere all’essere scienziato, con estrema fluidità. Attraverso la giocoleria, che vede l’impiego di palline, clave e altri attrezzi, diventa possibile spiegare materie come la matematica e la fisica, in modo divertente ed elettrizzante. E, stando alle numerose domande, dubbi e curiosità che ragazzi e ragazze mi pongono alla fine dello spettacolo, devo dire che l’effetto che ne scaturisce è quello desiderato.
Oltre a “Fisica Sognante” quali altri spettacoli hai, nel tempo, realizzato?
Per avvicinare l’interesse dei bambini alla fisica ho preparato Il giocoliere della scienza che, pur essendo molto giocoso e divertente, ha un preciso taglio istruttivo. Un altro spettacolo divulgativo, che ho realizzato dietro specifica richiesta di alcuni Comuni, è L’azzardo del giocoliere che ho poi differenziato in due versioni: una più specifica per gli adulti ed una rivolta ai ragazzi più giovani delle scuole. Qui il focus si concentra più sull’aspetto psicologico legato al gioco d’azzardo. In particolare l’intento è quello di indurre il pubblico a riflettere sui concetti di probabilità, frequenza, rischio e rendimento di un gioco, per condurli a capire il significato del teorema dei grandi numeri. Il mio repertorio si è poi arricchito di un altro importante tassello denominato Relatività: la rivoluzione una conferenza attraverso cui mi propongo di divulgare grandi temi legati al cambiamento e alla concezione del mondo e dell’Universo, del trascorrere del tempo e della concezione di sé. Un’indagine ampia che dalla Relatività Generale apre altri scenari e muove nuove domande, ancora aperte in cerca di risposte.
Dove trovi l’energia e ispirazione per i tuoi progetti? Che non sono solo spettacoli, giusto?
La passione è la forza motrice che mi motiva ogni giorno. Poi, di fatto, qualsiasi attività si scelga di fare è indispensabile acquisirne la tecnica, o meglio le competenze, che a loro volta possono essere affinate con impegno costante. E poi, non trascurabile, c’è anche il fattore fantasia! La creatività nulla sarebbe senza una buona dose di fantasia… In particolare è molto suggestivo, per me, andare alla ricerca di nuove angolazioni per suscitare curiosità e interesse all’argomento. Questa mia attitudine mi ha permesso di spaziare molto nelle mie attività e, di fatto, non mi sono occupato solo di spettacoli, ma anche di realizzare libri, pubblicazioni, collaborazioni e cicli di formazione per i docenti. Tra le mie pubblicazioni: un e-book sulla giocoleria “Giocolieri si diventa”, manuale pratico di giocoleria, “La legge del perdente. Azzardopatia? L’unico vero antidoto è la matematica!” per difendersi dalla ludopatia, e “Fisica Sognante” per divertirsi, interrogarsi, capire.
Progetti futuri?
Negli ultimi anni mi sto occupando, in veste di professionista della formazione per insegnanti, di preparare corsi d’aggiornamento PLS rivolti proprio a questo settore. Inoltre ho in animo la realizzazione di altri progetti di divulgazione comico-scientifica-divulgativa, in particolare mi piacerebbe portare all’attenzione del mio pubblico altri importanti temi come il riscaldamento globale o la fisica quantistica. Ed ancora ho in serbo la preparazione di spettacoli in ambito teatrale, ad esempio sto pensando a qualcosa inerente alle “fake”…
Per seguire o approfondire tutte le attività di Federico Benuzzi: www.federicobenuzzi.com
Laura Palopoli