C’è la difficoltà ad incassare i propri crediti e a sostenere i costi fissi (sedi, ammortamenti, leasing, utenze), perché non è possibile contare sulle entrate che derivano dalle attività ordinarie sospese a causa dell’emergenza sanitaria (attività aggregative, ricreative, culturali, sportive, ecc.)
E questo crea inevitabili criticità che il Terzo settore si trova a dover affrontare per gestire la crisi economica determinata dal Coronavirus. Anche perché i recenti provvedimenti nazionali non hanno previsto l’estensione delle misure di sostegno previste per le imprese anche al mondo del no-profit.
Un aiuto concreto arriva dalla Regione Emilia-Romagna che ha deciso di mettere a disposizione di Organizzazioni di volontariato, Associazioni di Promozione sociale e Sportivo dilettantistiche circa 2,5 milioni di euro per finanziare un Fondo per l’abbattimento dei costi di accesso al credito e sostenere i costi fissi sostenuti dagli Enti del Terzo settore colpiti dalla crisi.
La dotazione complessiva del Fondo prevede 1,5 milioni da destinare ad enti del Terzo settore iscritti nei registri regionali e gli enti religiosi civilmente riconosciuti che svolgono attività di interesse generale e 1 milione per le associazioni e società sportive dilettantistiche.
Questo grazie alla approvazione, oggi (28 maggio ndr) in Assemblea legislativa, di un progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale sulle misure per la ripresa economica e sociale post lockdown da pandemia in regione. E a breve, la Regione pubblicherà uno specifico bando per individuare i Confidi (Consorzi che svolgono attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell’accesso ai finanziamenti) cui affidare la gestione del fondo per venire incontro alle esigenze degli Enti in difficoltà, soprattutto sul piano della liquidità.
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